Attualità - 27 maggio 2023, 08:39

L'appello dei Comitati Pendolari all'assessore ai Trasporti: "Venga ad aspettare un treno con noi"

Ritardi sulle linee, bus sostitutivi e cancellazioni continuano a interessare le linee del servizio ferroviario regionale: "Chiediamo di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato e di stare dalla parte dei cittadini"

L'appello dei Comitati Pendolari all'assessore ai Trasporti: "Venga ad aspettare un treno con noi"

Il Comitato Pendolari Levante Ligure insieme al Comitato Pendolari Savona-Genova, all'Associazione Pendolari Novesi, al Comitato delle Cinque Terre, al Comitato Difesa Trasporti Valle Stura ed Orba e al WWF Liguria, hanno diffuso un comunicato stampa congiunto in cui invitano l'Assessore ai Trasporti della Regione Liguria Augusto Sartori a sperimentare come utente i disagi e disservizi del servizio ferroviario regionale, da Ponente a Levante, dall'entroterra alla costa.

"Egregio Assessore, la invitiamo a venire in stazione - una qualsiasi stazione - con noi ad aspettare un treno regionale che viene magari dato prima in ritardo di 15 minuti, poi di 25, poi di un’ora, e poi vederlo scomparire direttamente dai tabelloni luminosi, mentre gli annunci vocali non fanno altro che ripetere a voce quanto scritto sui tabelloni, e poi il silenzio.

La invitiamo a prendere un treno, che magari è l’unico in due ore sulla Genova-Acqui Terme, e ritrovarsi fermo in una stazione intermedia 20, 30 minuti in pieno orario lavorativo e vedere magari non solo 1 ma addirittura 2 treni merci (che potevano transitare in orario notturno) passare davanti al proprio treno pieno di persone, oltre a lei, che si trovano ad arrivare in ritardo a scuola o sul lavoro, mentre per un container che rimarrà comunque fermo in un parco per ore, mezz’ora in più o in meno non farebbe differenza.

La invitiamo a prendere un regionale, dal Ponente o dal Piemonte, che dovrebbe arrivare fino a Brignole, ma da un anno e mezzo o più si ferma a Principe, ed essere costretto a fare un cambio al volo correndo da un binario all’altro con l’ansia di perderlo e di ritrovarsi ad arrivare mezz’ora in ritardo. Non solo, nei pochi casi in cui il treno a Brignole ci arriva, vedere il regionale per La Spezia che parte lo stesso istante che il suo treno è arrivato e lei non è riuscito a scendere in tempo, e vede le porte chiudersi davanti alla faccia.

La invitiamo a prendere un bus sostitutivo, a causa di cantieri in cui non si vede nessuno lavorare per mesi interi - oppure prendere un bus che ci mette già di suo molto più tempo, per dei lavori che potevano essere fatti in altre fasce orarie e in più rimanere bloccato in mezzo al traffico, e chiedersi: “ma non sono capaci di fare l’esatto contrario, ovvero programmare e coordinare i lavori (se veramente necessari) e mettere più treni in modo che anche chi si ritrova in coda con la sua auto abbia un’alternativa con il treno per muoversi?” o ancora, scoprire che proprio quel maledettissimo giorno, il regionale che doveva prendere non circola per nessuna ragione esplicita, e non c’è nemmeno un bus sostitutivo, e ritrovarsi ad aspettare una, forse due ore.

La invitiamo a provare tutte queste esperienze, e molte altre ancora. I casi sono, se non infiniti, numerosissimi.

(Comprese le situazioni in cui in estrema emergenza si è costretti - costretti, lo ribadiamo per sopravvivenza - ad utilizzare magari un IC o il trasporto pubblico urbano al volo e vedersi sanzionati senza pietà).

Ma la invitiamo a fare questo non una sola volta, una tantum, ma più e più volte, e non solo per un anno, ma per anni, anzi, per decenni.

Siamo sicuri che la sua ottica si modificherebbe sensibilmente. Capirebbe che la stragrandissima percentuale delle volte che un treno è segnalato con ritardo crescente e sempre più consistente, l’esito sarà che quel treno non circolerà del tutto, che le informazioni in stazione sono spesso del tutto inadeguate, e non accuserebbe le persone di dire falsità.

Siamo sicuri che prenderebbe atto che i comitati di pendolari non sono “di parte”, ma rappresentanti degli utenti e cittadini che dovrebbero essere tutelati e difesi dalla Regione, e che a essere “di parte” è al contrario proprio Trenitalia, che a dispetto del fatto che sia un’azienda pubblica i cui vertici sono scelti dalla politica, si pone come un’azienda privata, la stessa Trenitalia con cui la Regione ha firmato un contratto di servizio in veste di committente e finanziatore del servizio stesso, con fondi pubblici, oltre che con ampio contributo da parte degli utenti.

Ne siamo sicuri, come siamo sicuri che lei per primo - per fare un esempio - criticherebbe un amministratore di condominio che invece di porsi dalla parte dei condomini si ponesse dalla parte della ditta che esegue i lavori.

Egregio Assessore, non sono sue responsabilità del passato, ed è in carica da pochi mesi. Le rinnoviamo, ci creda senza alcuna polemica, l’invito che associazioni e comitati le hanno fatto pochi mesi fa, a seguito della sua nomina: dare un segnale di discontinuità rispetto al passato, e passare da un ruolo che più di una volta ha visto la Regione sembrare tenere un’equidistanza tra cittadini, impresa ferroviaria e gestore dell’infrastruttura, ad un ruolo “di parte”, sì, ma dalla parte dei cittadini e degli utenti, di cui lei è rappresentante nella veste di Assessore" - concludono.

Redazione

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