Sport - 29 maggio 2023, 21:07

“Se non la vendi, ti massacriamo”: la rabbia dei tifosi contro Ferrero

Un migliaio circa sotto la sede della Sampdoria a Corte Lambruschini durante il Cda che si è chiuso in serata. Cori anche contro Edoardo Garrone e contro Marcello Pollio, presidente del collegio sindacale e considerato “uomo di Ferrero”

“Se non la vendi, ti massacriamo”: la rabbia dei tifosi contro Ferrero

Cambia il giorno, non cambiano l’umore e la rabbia. Anche oggi nel tardo pomeriggio, come venerdì scorso e come qualche settimana fa, i tifosi blucerchiati sono scesi in strada, per manifestare contro Edoardo Garrone e Massimo Ferrero e per continuare a mantenere alta la pressione a proposito della cessione della Sampdoria.

Appuntamento alle 18 sotto la sede di Corte Lambruschini: ma se venerdì scorso i circa tremila partecipanti erano poi arrivati allo stadio di Marassi, per seguire l’ultima in casa della Samp contro il Sassuolo (e anche l’ultima gara interna in serie A), questa sera il migliaio e più di supporters si è assiepato tra i due grattacieli di fronte a Brignole, continuando a intonare cori, a urlare slogan contro le due precedenti proprietà. 

“Liberate la Sampdoria”, è lo striscione nuovamente comparso, appeso lungo il corridoio che porta all’ingresso del grattacielo dove ci sono gli uffici della Samp e dove il Cda, iniziato con forte ritardo, non ha potuto fare a meno di ascoltare tutto il “rumore” che proveniva da sotto. “Liberate” non è una parola usata a caso, perché è il trustee dove la società è imbozzolata a tenerla come in prigione e le chiavi della serratura le ha ancora la famiglia Ferrero.

“Via gli infami dalla Sampdoria”, l’altro refrain di queste ultime settimane, con attacchi ormai consueti (ma non di meno sempre forti e mai troppo velati) alla “famiglia Garrone e Mondini” e a Ferrero, di cui non viene mai pronunciato il nome, ma una ridda di epiteti di ogni sorta sì. 

Alessandro Barnaba si ferma a parlare con i cronisti prima di salire in sede: è in veste di piccolo azionista e la sua voce (con marcato accento romano) quasi non si sente, sovrastata dalle oltre mille persone. In consiglio di amministrazione ci sono i principali protagonisti di questa vicenda. Uno su tutti finisce nel mirino dei tifosi, perché è “l’uomo di Ferrero”: si chiama Marcello Pollio, è il presidente del collegio sindacale della Sampdoria e viene bersagliato con un manifesto: “Questo è Pollio, presidente del collegio sindacale della Sampdoria. Siamo sicuri che farà gli interessi della Samp e dei suoi tifosi?”.

I dubbi sono tanti, le paure pure. Lo spettro del fallimento è ancora ben presente, il clima cautamente ottimistico di sabato scorso non si respira più, da quando è tornata pienamente in scena la proprietà, ovvero i Ferrero, ed è iniziata una partita al rilancio pericolosissima, perché giocata sul filo del rasoio, della pazienza, dei nervi e degli articoli di legge. 

“Se non la vendi, ti massacriamo”, gridano i tifosi all’indirizzo di Ferrero, ma il proprietario ed ex presidente ha ormai pienamente dimostrato di essere impermeabile a qualsiasi tipo di pressione, a qualsiasi tipo di minaccia. Fa solo i suoi interessi e quando i suoi interessi saranno soddisfatti, forse la situazione si sbloccherà. Il sole è ormai tramontato quando il Cda si chiude. Un’altra fumata grigia, un altro giorno trascorso senza la notizia più attesa, un altro presidio da organizzare, perché altri presidi ci saranno, sino a che non sarà definitivamente finita. In qualsiasi senso.

Alberto Bruzzone


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