Attualità - 02 dicembre 2023, 08:06

Lorenzo Calza: “Centocinquanta albi con ‘Julia’”, il fumetto che ha cuore e anima a Genova”

Il bellissimo traguardo raggiunto dallo sceneggiatore, con il numero di dicembre di uno dei personaggi di punta della Sergio Bonelli Editore. “Sono arrivato nel 1999 e non me ne sono più andato. Tutto per amore dei fumetti”

Lorenzo Calza: “Centocinquanta albi con ‘Julia’”, il fumetto che ha cuore e anima a Genova”

Il primo fu ‘Quest’urlo che tace’, nel 1999. L’ultimo è ‘Se son rose, sfioriranno’, uscito ieri in edicola. Il numero 22 da una parte e il numero 303 dall’altra. In mezzo, c’è quasi un quarto di secolo di vita professionale dello scrittore e sceneggiatore Lorenzo Calza che, con l’albo di ‘Julia’ attualmente pubblicato, quello di dicembre 2023, tocca il ragguardevole e splendido traguardo delle centocinquanta storie sceneggiate, per un totale, “se ho contato bene, di 18.564 pagine”. 

“Centocinquanta mesi con ‘Julia’, una mezza vita. È il numero 303 della serie, uno dei più importanti, uno di quelli a cui tengo di più”, racconta Lorenzo Calza, che è di origini piacentine e si è trasferito a Genova nel 1999, nella zona di Quinto. Proprio per amore di… ‘Julia’.

Per i pochi che non lo sapessero, ‘Julia’ è uno dei fumetti di punta della Sergio Bonelli Editore, la casa editrice di ‘Tex’ e ‘Dylan Dog’, tanto per intenderci. Ed è un personaggio che ha moltissimi legami con Genova, a partire dal suo ‘papà’, il fumettista Giancarlo Berardi, passando per i due pilastri della sua squadra di sceneggiatori: Lorenzo Calza da una parte e Maurizio Mantero dall’altra. Il Levante e il Ponente, visto che Calza abita a Quinto e Mantero, invece, a Voltri.

Ma, soprattutto, l’anima, la mente e il cuore di tutte le storie di ‘Julia’, questa affascinante e profonda criminologa che vive nella città immaginaria di Garden City, negli Stati Uniti (ricorda molto New York), con la sua gatta Toni, la sua austera governante di colore Emily, una coppia di poliziotti che la aiutano a risolvere i vari casi (Ben e Alan), mentre l’amore lo ha lasciato in Italia: si chiama Ettore Cambiaso e lavora alla Squadra Mobile di Genova, un altro legame con la nostra città.

In ‘Se son rose, sfioriranno’, ultimo albo della serie, “in una delle prime volte del fumetto seriale italiano viene celebrato un matrimonio tra due uomini, che ovviamente non potrà andare liscio, dato il sottotitolo della nostra serie, ‘Le avventure di una criminologa’. Julia si immergerà nei suoi affetti, e in un’indagine che li coinvolge. L’amore trionfa? Mai del tutto, come mai del tutto soggiace. Le rose fioriscono e sfioriscono, e poi di nuovo”.

Bert Hayes, artista ispirato al celebre illustratore Ed Gorey, “si sposa con il suo compagno, Elia Kline, sassofonista jazz. Ma il matrimonio subirà un intoppo imprevisto: Elia sparisce. Intanto, si scopre un delitto, e Julia si troverà a indagare su più fronti, in una storia di ‘ricomposizione di frammenti’, che si troveranno inseriti nello stesso quadro. Quello della vita, in fondo, con tutte le sue sfaccettature”: così Lorenzo Calza tratteggia la sua storia.

Lui è quello degli albi “più introspettivi, oppure di quelli più dedicati alla musica o al mondo giovanile, mentre Maurizio Mantero ha una visione più d’azione e cinematografica, o improntata alla tecnologia. E poi, anzi prima, c’è Giancarlo Berardi, che sovraintende a tutto il lavoro. È il frontman del gruppo”.

Calza e Berardi si sono conosciuti nel 1990: “Io ero un appassionato di fumetti e lo avevo invitato a un incontro a Piacenza con Ivo Milazzo, per parlare di ‘Ken Parker’, personaggio inventato da loro e tra quelli che hanno fatto la storia. È subito scattato qualcosa, siamo rimasti in contatto e, quando è partita l’avventura di ‘Julia’, Giancarlo mi ha proposto di collaborare con lui. Non ci ho pensato un attimo: ho lasciato Piacenza e sono arrivato a Genova, dove mi sono messo ‘a bottega’. Cosa non semplice allora, e ancora meno di questi tempi”.

Il bello di ‘Julia’, fumetto in 130 pagine ogni mese (e sempre con una storia che inizia e finisce all’interno dello stesso albo), è che non scende mai di livello, che ogni storia ha un profilo alto, una qualità considerevole: potrà piacere o non piacere, volta per volta, l’argomento trattato, ma la ‘confezione’ no. Quella si noterà sempre che mantiene una cura speciale. Come se ogni albo fosse il primo della serie: “È un nostro codice preciso - conferma Lorenzo Calza - e su questo c’è un grandissimo lavoro da parte di Giancarlo Berardi. Non ci sono mai storie o disegni ‘buttati lì’: si lavora duramente sulla scrittura, ci si documenta. È stata una fatica conquistare uno stile, ma ci siamo riusciti. Affrontiamo il fumetto in maniera adulta, anche se poi ci rivolgiamo a tutti”.

Gli argomenti? “Sono infiniti, basta guardare la cronaca, dalla quale spesso attingiamo. Naturalmente trattiamo e abbiamo trattato anche la violenza di genere. Anzi, possiamo tranquillamente dire che Julia è un bell’esempio di risposta a una cultura patriarcale. È una donna cresciuta senza genitori, che si è fatta da sola, indipendente e autonoma, che dà dei segnali ben precisi. E poi, penso che la cultura, i libri, il buon cinema, il buon teatro, siano la risposta che si può dare rispetto a certi comportamenti e siano la strada giusta da seguire per evitarli. Dobbiamo cercare sempre di elevarci. Noi proviamo a farlo tutti i mesi”.

Lorenzo Calza lo fa da centocinquanta numeri di ‘Julia’. E speriamo siano una piccolissima parte di quelli che ancora potremo leggere. 

Alberto Bruzzone

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