Attualità - 05 marzo 2024, 08:00

La food blogger che fu europarlamentare: i cinque anni di (molto) ‘buen ritiro’ di Renata Briano

L’ex esponente del Partito Socialista Democratico ha pubblicato il suo nuovo volume, “La Liguria in cucina”. “Anche a Bruxelles invitavo colleghi, ma la casa era piccola. E una volta mangiai la sardenaira in aereo con Tajani…”

La food blogger che fu europarlamentare: i cinque anni di (molto) ‘buen ritiro’ di Renata Briano

Chiudendo gli occhi e immaginando di respirare i profumi della Liguria e degli ingredienti delle ricette con cui siamo cresciuti, inevitabilmente la nostra mente spazierà dal basilico fresco all’olio extra vergine di oliva, dalla focaccia a qualche piatto di pesce poco elaborato ma dal sapore unico. Queste sono le sensazioni che hanno ispirato ‘La Liguria in cucina’ (Liguria in the kitchen, visto che i testi sono disponibili sia in inglese, sia in italiano), il nuovo libro di ricette (e non solo) di Renata Briano (Edizioni Erga). Una carriera ricca di esperienze differenti, accomunate dall’attenzione all’ambiente e dalla passione per la ricerca di soluzioni sostenibili: dopo la laurea in Scienze Naturali e il percorso da ricercatrice all’Istituto Tecnologie Didattiche del Cnr prima e da direttrice del Centro Regionale Educazione Ambientale poi, l’autrice ha iniziato a muovere passi nel mondo della politica comunale e regionale ricoprendo il ruolo di assessora, approdando poi a Bruxelles al Parlamento Europeo, nelle file del Partito Socialista Democratico Europeo

 

Dal 2019 la sua vita è dedicata alla cucina: la sua casa di Quinto, dove vive con il marito Luciano e il figlio Francesco, è il centro del nuovo mondo, da cui partono tutte le ricette che sono contenute nel blog che segue con passione e amore e che sono poi state selezionate, riscritte e arricchite con contenuti multimediali per dare vita al nuovo libro di ricette ‘polisensoriali’: “‘La Liguria in cucina’ è un libro di ricette tutte liguri, che racconta dei profumi, dei sapori e dei prodotti del nostro territorio - spiega l’autrice -. È un libro cartaceo, per chi ama la carta stampata come me: ho un blog di cucina in formato digitale ma amo tantissimo le riviste e i libri di cucina, ne ho la casa piena. Le ricette sono scritte sia in lingua italiana sia in inglese, con indicati gli ingredienti e tutto il procedimento per realizzarle. Il volume contiene al suo interno dei QR code che rimandano alle videoricette o ad altri testi online. Diciamo che è un libro che apre delle stanze nuove, perché è possibile per quasi tutte le ricette vedere anche il video: per questo lo abbiamo definito ‘polisensoriale’. I video al momento sono solo in italiano, ma avendo il testo scritto in inglese e il video tutti dovrebbero riuscire a riprodurre i piatti proposti con facilità”. 

Non un esercizio di stile, non una dimostrazione di bravura: le ricette di Renata Briano sono adatte a tutti, sia a chi sa bene come muoversi in cucina, sia a chi non si sente uno chef. “Le ricette liguri sono spesso facili da realizzare, perché nella nostra regione usiamo ingredienti sempre buoni e freschi cucinati poi con procedimenti semplici. Ci sono anche preparazioni un po’ più difficili nella nostra tradizione, come per esempio la cima alla genovese o i pansoti, che non sono così immediati come possono essere le acciughe al limone in padella. Però, essendoci il video, spero di riuscire a rendere più semplici anche le ricette più complesse. Ma non sono solo ricette: il libro è anche un racconto per chi non si vuole cimentare nella realizzazione dei piatti ma che si vuole fare un’idea delle nostre radici culinarie”. 

Ma quali sono le ricette preferite di Renata Briano, quelle che cucina per sé e per la famiglia quando non deve registrare o scrivere per il pubblico? “Amo molto cucinare il pesce, soprattutto se locale, magari anche povero o poco conosciuto; mi piace anche preparare sughetti per la pasta e poi ho una vera passione per le uova alla coque, anche se è talmente semplice come ricetta che ancora non l’ho messa sul blog. Se sono sola a casa però mangio davvero delle verdure bollite o al vapore accompagnate da un uovo ben cotto… magari potrei davvero realizzare un tutorial su come cuocere le uova in futuro (ride)”. 

 

Visitando il blog di Renata Briano si legge come prima cosa che ‘In cucina si può cambiare il mondo’, ma in che modo? ” Nella mia esperienza precedente ho sempre cercato con serietà di lavorare per migliorare l’ambiente e per cercare di mantenere la biodiversità, per produrre meno rifiuti e per evitare sprechi alimentari… Sono un po’ le linee guida di chi lavora nel settore dell’ambiente. Sono sempre stata convinta che ognuno di noi, dal basso e nel suo piccolo, possa fare tantissimo. Quando ho detto basta alla politica per fare qualcosa di diverso, ho provato con le ricette a raccontare non solo i piatti, ma anche tutto quello che avevo imparato negli anni precedenti. Mi sono detta: tutti gli uomini mangiano, e mangiando facciamo delle scelte. Possiamo comprare piatti pronti, possiamo prendere cibo spazzatura o scegliere prodotti a chilometro zero e di qualità elevata, e le nostre scelte che possono far più o meno bene all’ambiente e alle nostre tasche. Ecco in che modo ognuno di noi, nel suo piccolo, può cambiare il mondo: possiamo evitare gli sprechi alimentari, che sono una importante scelta etica nei confronti degli altri e di chi sta peggio di noi, e anche ambientale, perché significa consumare meno risorse ed inquinare meno. Possiamo scegliere il pesce dei nostri pescatori, magari insistendo meno sulle specie più pescate e imparando ad apprezzare e a cucinare varietà meno conosciute e magari meno costose, ma altrettanto buone. E ancora, possiamo scegliere verdure locali di stagione, diminuendo i trasporti, e se scegliamo il biologico ci sarà meno inquinamento. Le confezioni con meno imballaggi sono preferibili rispetto a quelle imbustate. Sono tutte scelte che sono gocce che cambiano il mondo”. 

Tra i temi affrontati in questo senso, sembra doverosa una riflessione sulla carne sintetica, che tanto ha fatto discutere scienziati ed esperti del settore, ma che ancora non gode di piena fiducia da parte di tanti: “Non conosco ricette che includano la carne sintetica o gli insetti, ma credo che sia necessario essere attenti a questi argomenti e non in un’ottica pro o contro. Bisogna sempre cercare di affrontare il tema in maniera globale: ritengo che dobbiamo portare avanti una dieta mediterranea, in cui dobbiamo mangiare meno carne senza dubbio, ma sto parlando da italiana che vive in un paese dove bene o male riusciamo tutti a mettere qualcosa nel piatto. Se si pensa ai problemi della popolazione mondiale trovare soluzioni è però necessario. Gli insetti potrebbero essere una di queste, perché le risorse per tutti non ci sono e bisogna affrontare questi temi in modo molto laico, cercando soluzioni sostenibili, e tenendo conto che la popolazione mondiale è tantissima, ci son problemi di sovrasfruttamento delle risorse e c’è gente che, ancora oggi, muore di fame. Non ho soluzioni, ma occorre senza dubbio trovare qualcosa che sia meno impattante dell’agricoltura intensiva”.  

 

Prima di salutarci torniamo a parlare di argomenti più leggeri. Se è vero che chi ama far da mangiare ama anche condividere quello che cucina, nelle ‘vite precedenti’ di Renata Briano ci sono stati degli episodi da raccontare in cui il cibo ha fatto da collante: “Quando andavo a Bruxelles spesso mi portavo dei cibi pronti dall’Italia. Avevo un piccolo appartamento vicino al parlamento per non mangiare ogni giorno fuori e spesso partivo con il mio pacchettino con la frittata, i ripieni, la pizza, la sardenaira, e così via. Questi cibi spesso viaggiavano con me anche in aereo, e ricordo che un giorno ero seduta accanto ad Antonio Tajani e quando ho tirato fuori la sardenaira gliene ho offerto un assaggio… alla fine l’abbiamo mangiata insieme (ride ancora). 

Mi è capitato di avere accanto colleghi stranieri della commissione pesca che erano molto curiosi di conoscere la cucina italiana e quella ligure in particolare. Avevo una casa molto piccola e senza strumenti adatti a cucinare grandi manicaretti, ma è capitato spesso di invitare tre o quattro colleghi per volta per cena e mi sbizzarrivo a cucinare cose molto semplici. A Bruxelles, come in tantissimi paesi esteri, reperire certi ingredienti non era facile, per esempio i carciofi o certi formaggi come la ricotta che non si trovano facilmente. Questo ha ispirato poi il blog: ricette facili, veloci, con ingredienti semplici e che non richiedono l’uso di attrezzatura specifica”.

Insieme a Gilberto Volpara, l'autrice presenterà il suo nuovo libro alla Feltrinelli di via Ceccardi: l'appuntamento è per domani, mercoledì 6 marzo, alle ore 18.

Chiara Orsetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

SU