Sport - 09 marzo 2024, 22:59

Genoa sulle montagne russe, il Monza ne approfitta e sgambetta i rossoblu: al “Ferraris” finisce 2-3

Colpani illumina il primo tempo mandando in gol Pessina e Mota. Gudmundsson e Vitinha rimettono in carreggiata il Grifone, ma nel finale è la zampata di Maldini a regalare i tre punti ai brianzoli

Foto G. Siri

Foto G. Siri

Un Genoa a due facce – timido e impacciato nel primo tempo, coraggioso e spavaldo nella ripresa – inciampa a “Marassi” contro il Monza (2-3), raccogliendo la seconda sconfitta di fila dopo il contestato ko di lunedì scorso a San Siro contro l'Inter.

Poche, come sempre, le sorprese di formazione in casa genoana: gli interpreti rossoblu sono quelli attesi alla vigilia, con la variante legata però alla posizione di Messias e Sabelli, rispettivamente a destra e sinistra con l'intento di facilitare il taglio verso il centro dell'italo brasiliano. Una mossa che non scompone Palladino e il suo Monza, bravo ad interpretare la partita fin dai primi minuti, anche grazie a un Colpani lettaralmente ispirato: c'è infatti lo zampino del “Flaco” nelle due reti che, ancor prima del ventesimo, stordiscono un Genoa sorprendentemente disattento in fase di non possesso. All'8° il fantasista biancorosso avvia e rifinisce l'azione che manda in rete Pessina a due passi da Martinez, mentre dieci minuti più tardi il suo traversone morbido dalla destra pesca in area Mota Carvalho, la cui sforbiciata volante vale il prezzo del biglietto.

Il doppio vantaggio regala ai brianzoli uno scenario ideale, costringendo il Genoa, tatticamente in difficoltà, a giocare a ritmi bassi forzando spesso la giocata con lanci lunghi che non colgono impreparata la linea difensiva.

Gilardino allora rivoluziona tutto dopo l'intervallo, mettendosi con un 4-3-3 iper offensivo, che vede in campo contemporaneamente Gudmundsson, Retegui, Malinovskyi, Messias e Vitinha. Coraggio che viene subito premiato grazie anche all'intervento del VAR, finalmente benevolo con i rossoblu: Feliciani conferma il tocco di mano di Marì sul corner battuto da Malinovskyi, Gudmundsson e Retegui discutono sul dischetto, ma l'islandese si conferma prima scelta, pur segnando “solo” dopo la respinta di Di Gregorio.

L'inerzia del match si sposta tutta a favore del Grifone, trascinato, sotto il diluvio, da un “Ferraris” assordante: Badelj e Retegui mancano il bersaglio da buona posizione, Palladino si copre inserendo Kyriakopoulos, ma al 68', grazie al recupero alto di Retegui nella metà campo avversaria, Vitinha si presenta ai tifosi saltando un paio di avversari prima di piazzare il suo mancino nell'angolino alla sinistra di Di Gregorio.

Il profumo di ribaltone totale inizia a ronzare nella testa dei 33.000 di Marassi, ma proprio quando il Grifone sembra averne di più arriva la doccia gelata firmata Maldini, bravo a ribadire in rete la respinta di Martinez sul diagonale di V. Carboni.

Dentro quindi Ekuban e Thorsby al posto di Sabelli e Badelj, per un assalto finale in cui i rossoblu, a trazione totalmente anteriore, mancano di lucidità, fallendo così una buona chance per attaccare prepotentemente la zona sinistra della classifica.

 

IL TABELLINO

GENOA - MONZA 2-3

Reti: 52' Gudmundsson, 68' Vitinha - 8' Pessina, 18' Mota, 80' Maldini

 

 

GENOA (3-5-2): Martinez; Vogliacco (46' Spence), Bani, De Winter; Messias, Badelj (87' Thorsby), Frendrup (46' Malinovskyi), Strootman (46' Vitinha), Sabelli (84' Ekuban); Gudmundsson, Retegui. A disposizione: Leali, Sommariva, Bohinen, Cittadini, Pittino. Allenatore: Gilardino

MONZA (4-2-3-1): Di Gregorio; Birindelli (85' Pereira), Izzo, Marì, A. Carboni; Akpa Akpro (74' V. Carboni), Bondo; Colpani (63' Kyriakopoulos), Pessina (85' Machin), Mota (74' Maldini); Djuric. A disposizione: Sorrentino, Gori, Donati, Caldirola, Colombo, Zerbin, Popovic, Ciurria. Allenatore: Palladino

Arbitro: Feliciani di Teramo

Assistenti: Raspollini – D'Ascanio

Quarto uomo: Fabbri

VAR: Marini – Valeri

Paolo Garassino


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