Attualità - 19 marzo 2024, 15:24

Il canile di Monte Contessa è al collasso, la discussione approda in Consiglio Comunale

Centosessanta gli animali che al momento si trovano nella struttura a fronte di novanta box disponibili. Ma a fare paura sono i dati degli abbandoni, in continuo aumento

Foto: Tony, uno degli ospiti del canile di Monte Contessa (Facebook)

Foto: Tony, uno degli ospiti del canile di Monte Contessa (Facebook)

Siamo al collasso”. Recitava così l’appello diffuso dai gestori del canile di Monte Contessa di qualche giorno fa, con un lungo sfogo in merito all’attuale situazione in cui versa la struttura. “Numericamente parlando non sappiamo più dove mettere i cani che continuano ad entrare in struttura. Nei primi giorni di marzo sono sei i cani che hanno fatto il loro ingresso, per svariati motivi, in canile… e abbiamo anche 

una decina di rinunce di proprietà in attesa che si liberi un box, per potersi liberare per sempre del proprio animale, ormai diventato un peso. La situazione sta diventato drammatica e siamo ufficialmente in esubero”. 

La questione è approdata oggi in consiglio comunale grazie all’intervento della consigliera Cristina Lodi (Azione), che ha interrogato l’assessora agli Animali Francesca Corso in merito alla ’situazione esplosiva del canile comunale’. “È un momento particolare, perché tante famiglie stanno abbandonando i propri cani, molto più frequentemente rispetto al passato. Di questo fenomeno il Comune deve farsi carico, e in qualità di membro della commissione benessere degli animali ho effettuato un sopralluogo al canile di Monte Contessa: al momento il canile ha novanta stalli definiti, oltre a quelli dell’infermeria e isolamento, con centosessanta cani in totale.  Alcuni sono stati messi insieme dentro un box, sempre valutandone la compatibilità visto che ci sono esemplari mordaci”. Inoltre, continua a spiegare Lodi, “Ci sono persone in lista per lasciare il proprio cane perché non riescono a seguirlo, oltre ad aver avuto un parto di recente con una cucciolata da gestire”. 

 

L’assessora Francesca Corso ha confermato la drammatica situazione, sottolineando anche la presenza di numerosi animali non dotati di chip e quindi con proprietari impossibili da rintracciare, oltre a coloro che si presentano alla porta del canile lasciando legato il proprio cane senza neanche sbrigare le formalità necessarie per l’affidamento. ”Nel solo mese di marzo la situazione è precipitata, anche se già lo scorso anno il problema era noto e già avevamo tentato di contattare altri canili per ospitare alcuni degli animali di Genova”. Tutti, però, avevano però dato risposta negativa. Ora il tentativo è stato fatto nuovamente, allargando la cerchia ed estendendola a comuni dell’Emilia Romagna, per avere la possibilità di trasferire anche cani difficili, definiti morsicatori di livello 3, per cercare di dar loro la possibilità, attraverso comportamentalisti, di essere adottabili nuovamente. Inoltre, continua a spiegare Corso, “Abbiamo scritto alla direzione infrastrutture e opere pubbliche  per valutare un ampliamento degli stalli al canile di Monte Contessa.  

È stata convocata una riunione con Asl e il gestore della struttura per affrontare il problema, oltre ad aver previsto una variazione di bilancio per il prossimo bando che andrà rinnovato nei prossimi mesi perché la situazione è differente al precedente mandato di gestione”.

Nello sfogo dei gestori del canile di qualche settimana fa, un appello è stato lanciato ai tanti cittadini che spesso sottovalutano l’impegno che può significare adottare un amico a quattro zampe: “Riflettete prima di prendere un animale... perché il canile non è la vostra 'discarica' affettiva. Perché se a voi poco importa di liberarvi del vostro fedele compagno di vita, ci sono persone che soffrono, impotenti, per queste situazioni.

Noi siamo consci del fatto  che non possiamo salvarli tutti… Sarebbe bello che anche voi iniziaste a capire che NESSUNO vi obbliga a prendere un cane. E se non siete in grado di prendervi cura di voi stessi, lasciate perdere gli animali, perché le persone che riescono a ridurli in queste condizioni, non meritano di essere chiamati ESSERE UMANI”. Insieme a queste parole le immagini di alcuni ospiti della struttura: denutriti, maltrattati e una femmina incinta e con i suoi piccoli poco dopo, tutti abbandonati dalle loro famiglie. 

Chiara Orsetti


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