Videogallery - 10 maggio 2024, 15:22

Pari opportunità e parità di genere: un convegno dedicato con protagonisti nove ordini professionali

All'Auditorium dell'Istituto Nautico un momento di confronto a partire dai risultati del sondaggio somministrato ai lavoratori e alle lavoratrici: "Le donne percepiscono la disparità quattro volte più degli uomini"

Pari opportunità e parità di genere: un convegno dedicato con protagonisti nove ordini professionali

La mancata parità di genere in ambiente lavorativo viene percepita quattro volte di più dalle donne rispetto agli uomini: questo è solo uno dei dati emersi nel corso del convegno ‘Parità di genere e professioni: un confronto interordinistico’ svoltosi questa mattina all’Auditorium dell’Istituto Nautico di Genova. Protagonisti della mattinata gli ordini professionali in ambito medico, infermieristico e psicologico, ognuno pronto a dare il proprio contributo per comprendere a che punto ci si trova e in quale direzione andare per far sì che il divario scompaia definitivamente.  

Alla base dell’incontro ci sono i risultati del sondaggio portato avanti in questi anni dai vari ordini, in cui gli iscritti sono stati chiamati a fornire informazioni sulla base della propria esperienza e del proprio vissuto. A spiegare nel dettaglio è Giuseppina Romeo, Psicologa psicoterapeuta, Consigliera dell'Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Liguria e Coordinatrice del Comitato Pari Opportunità dello stesso Ordine e componente del CPO dell'Ordine nazionale: “Dopo aver creato nel 2021 la rete iterordinistica tra persone appartenenti a diversi ordini, abbiamo deciso di metterci al lavoro per organizzare delle azioni comuni, ed è stata scelta come prima di queste di formulare e mettere a punto un questionario sulle pari opportunità all’interno delle professioni e di somministrarlo nella stessa forma a iscritti di vari ordini.  Abbiamo constatato che noi stessi siamo talmente immersi in stereotipi, pregiudizi di genere che permeano la società che talvolta inconsapevolmente li facciamo nostri. Quindi in qualche modo interrogarci su cosa ci potesse essere e cosa intendevamo per molestie, discriminazioni nel mondo del lavoro, domande che abbiamo fatto ai nostri iscritti, era un modo per vedere qual era comunque la visione all’interno delle professioni.

L’incontro di oggi è una prima divulgazione dei risultati di questo questionario che è stato somministrato a iscritti di nove ordini. Abbiamo invitato rappresentanti istituzionali della regione, del comune e di città metropolitana e dell’università alla tavola rotonda prevista. Tra le proposte di cui stiamo parlando c’è il fatto che il tema delle pari opportunità possa entrare a far parte della formazione di base, in affiancamento a quella tecnica, in modo che le professioni stesse portino avanti, all’interno del loro operare, dei temi di pari opportunità che spesso sono sconosciuti, non solo come attenzione ai propri iscritti ma anche per attenzione ai clienti”. 

Tra i risultati emersi, salta agli occhi il fatto che “la discriminazione nel mondo del lavoro c’è ed è soprattutto una discriminazione di genere, e che ha dei riflessi non solo sulla carriera lavorativa ma anche sul benessere psicologico. Secondo i dati raccolti, le donne sentono una scarsa attenzione alle pari opportunità in numero più elevato rispetto agli uomini; sul tema molestie quasi il 40% delle nostre e dei nostri intervistati ha asserito di aver incontrato persone che hanno subito molestie in qualche forma in ambito lavorativo. Inoltre, abbiamo visto che quando chiediamo ai nostri intervistati quali forme e comportamenti vengono definiti molestie abbiamo visto che le barzellette rispetto alle caratteristiche fisiche o sull’orientamento sessuale vengono riconosciuti meno come molestie rispetto a comportamenti più espliciti. Da un lato è intuitivo, ma dall’altro ci fa vedere quanto vengano tollerati spesso dei comportamenti che potrebbero essere già definiti come molestie”. 

Priscilla Dusi, Psicologa del lavoro, A.U, Prima training & Consulting s.r.l., Presidente A.I.F. Delegazione Liguria, Esperta Unioncamere per la Certificazione della Parità di Genere, componente Comitato Pari Opportunità dell'Ordine delle psicologhe e degli psicologi della Liguria, aggiunge: “Leggendo i dati raccolti, ed elaborati in forma gratuita da Prima Training & Consulting si conferma il gender gap, questa differenza sostanziale tra retribuzione del genere femminile e maschile; e alcuni atti discriminatori che continuano a esserci anche all’interno dei colleghi appartenenti agli ordini, non solo all’interno del mondo delle persone dipendenti di aziende.

Siamo andai poi ad affrontare anche altre aree, come la ripercussione di queste tematiche nell’era particolare del covid, e abbiamo approfondito anche alcuni aspetti derivanti da aree legate al benessere, una ricerca portata avanti anche dall’Ordine degli psicologi e delle psicologhe, e altre tematiche di interesse di altri ordini che hanno lavorato con noi in questa ricerca.  Questo per noi rappresenta una startup della nostra collaborazione: la ricerca ha la finalità di darci un punto di vista, un insieme dello stato dell’arte della parità di genere sul territorio e, anche provando la percezione e la volontà dei nostri iscritti e colleghi, l’idea è quella di andare a portare in azioni alcune iniziative che ci sono state suggerite e che pensiamo potrebbero essere portate avanti per andare sempre più a livellare questo gap che in realtà anche nel mondo professionale purtroppo esiste ancora”. 

 

Ad aprire il convegno sono stati i saluti istituzionali dell’assessora regionale alle Pari Opportunità Simona Ferro: “Tenevo molto a essere qui sia come assessore, sia come donna e sia come avvocato. Iniziai la professione venticinque anni fa in un momento in cui c’erano meno donne ed era difficile che un collega maschio riconoscesse il titolo di avvocato. Per me è anche un privilegio essere qui per regione Liguria e portare avanti la battaglia per le pari opportunità, anche se vorremmo poter guardare avanti e cercare di superare gli stereotipi, superare quei limiti che nel mondo del lavoro privato sussistono tra uomo e donna.  Come regione Liguria vogliamo essere un esempio per quel che riguarda le pari opportunità: su 1700 dipendenti oltre il 60% sono donne, ma la cosa importante è che dei cinque ruoli apicali, quattro sono ricoperti da donne. Vogliamo portare avanti tante politiche a sostegno di questo grande problema perché purtroppo tanta strada è fatta ma tanta ne resta da fare. Importante è il  lavoro di squadra: da quanto emerge in giornate come questa si possono creare servizi ascoltando quelle che sono le esigenze del territorio”. 

Chiara Orsetti

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