Cultura - 23 maggio 2024, 18:31

CELLA ArtGallery continua la stagione espositiva con la mostra dell’artista romano Vittorio Pavoncello

Ogni immagine ha un proprio linguaggio html che è univoco e non potrebbe appartenere a nessun'altra, è una sorta di DNA digitale

CELLA ArtGallery continua la stagione espositiva con la mostra dell’artista romano Vittorio Pavoncello

Pavoncello porta in questa sua prima esposizione ligure una serie di lavori riguardanti una ricerca digitale, iniziata nel 2006, nata come una sorta di “body art” bi-dimensionale, dove un corpo femminile veniva inizialmente fotografato e successivamente trasformato in digitale, con la traduzione dello stesso in linguaggio html impresso sulla figura. Nascevano così le “Virtualizzazioni” e il percorso della body art veniva trasformato e innovato.

“Però le "Virtualizzazioni", a differenza di alcune esperienze della body art, restituivano e davano al corpo una virtualità e astrazione insite nella fisicità ma che restano invisibili e che vanno aldilà della body art. Mi sembrava come se stessi tirando fuori l'anima tecnologica delle nostre esistenze!” afferma Pavoncello.

L’idea, il concetto che sta quindi dietro queste opere è estremamente affascinante perché ogni immagine ha un proprio linguaggio html che è univoco e non potrebbe appartenere a nessun'altra, è una sorta di DNA digitale.

Oramai sono passati vent’anni da quei primi lavori e l’interazione tra uomo e macchina, tra linguaggio del web e quello dell’uomo che ora si esprime quasi interamente sui social e su internet, è pervasivo, quotidiano e inevitabile. Si può dire che Pavoncello sia stato visionario e lungimirante al tempo stesso, ad unire le due realtà.

Negli anni ha continuato questa ricerca approfondendola, andando oltre il corpo, rappresentando la nostra realtà: le città che abitiamo, il paesaggio urbano e quello naturale, gli animali e anche il grande matematico Turing a cui ha dedicato un libro è stato “virtualizzato”. Perché tutto si può virtualizzare e tutto è oramai virtuale davvero: "Il virtuale è come un tatuaggio invisibile che la scienza crea e che l'arte fa apparire." aggiunge l’artista.

E, come dice il sottotitolo della mostra, c’è sempre un lato oscuro in noi e in tutto quello che ci circonda; un lato nascosto che, in questo caso, è reso visibile dall’intuizione artistica.

VITTORIO PAVONCELLO

VIRTUALIZZAZIONI

Il lato oscuro

INAUGURAZIONE SABATO 25 MAGGIO h.17

Dal 26 maggio al 9 giugno 2024

CELLA Art&Communication

C.rso Marconi 2

Santa Margherita Ligure (Genova)

Orari:

mercoledì 15:30-19:00

da giovedì a domenica e festivi 10:30-12:30; 15:30-19:00

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