Quindici libri in quattordici anni, praticamente uno ogni nove mesi. Migliaia di copie vendute, una fama ormai acclarata (e pienamente meritata) di scrittrice di livello nazionale, un film tratto da un suo lavoro e una serie televisiva all’orizzonte tratta da un suo ciclo di personaggi.
C’è tutto questo (e anche molto di più) nell’oggi e nel domani di Valeria Corciolani, l’amatissima autrice chiavarese che dal 2010 ci tiene compagnia con le sue storie: ora accattivanti, ora piene di suspense, ora vivaci come una tavolozza piena di colori, ora profonde e introspettive. Ci ha appena messo il punto, Valeria, mandando all’editore Rizzoli il suo terzo romanzo che ha per protagonista Edna, storica dell’arte che si trova a fare l’investigatrice: ora toccherà alla fase di editing, ma intanto si ricomincia su un altro fronte, in un processo creativo che è ormai diventato costante e continuo.
Valeria, non ti fermi proprio mai.
“Ho appena consegnato a Rizzoli il terzo libro della saga di Edna Silvera. È slittato di qualche mese per far posto all’altro libro scritto per Rizzoli, ‘La regina dei colori’, che mi è valso moltissime soddisfazioni e anche il prestigioso Premio Viadana 2024. È un premio che mi ha fatto molto piacere ricevere perché i duemila e cinquecento euro del vincitore non vanno all’autore, ma vengono utilizzati per acquistare copie del libro, da distribuire poi presso le carceri, gli ospedali, le biblioteche e le associazioni. Mi fa molto piacere che il mio libro segua tutte le strade possibili e sono felice perché ho già ricevuto un invito dal carcere femminile di Pontedecimo, per andare a parlare del mio lavoro di scrittrice”.
Il prossimo capitolo delle avventure di Edna ha già un titolo?
“Non ancora perché quello che avevo in mente è di un libro che esiste già. Ora si vedrà come fare. Posso dire che il colore protagonista questa volta è il bianco, dopo essermi concentrata sul giallo e sul rosso nei primi due libri di Edna. La storia inizia in Liguria e poi per gran parte si svolge a Napoli”.
Come mai proprio Napoli?
“È da un po’ di tempo che accarezzavo questa idea. Sono stata a Napoli e ho avuto modo di visitarla a fondo, capendo che alcuni luoghi della città erano ideali per un romanzo. Ho mandato i panni sotto al Vesuvio, invece che in Arno, ma chi ha letto il libro in anteprima, dice che è venuto molto bene. Stiamo a vedere, uscirà ad aprile”.
Intanto, ci sono le belle uscite per Altrevoci Edizioni.
“Si tratta delle ristampe dei miei primissimi libri. Sono stati ripresi e, in alcuni casi, aggiornati e corretti perché sono state eliminate frasi ed espressioni che magari andavano bene un tempo, ma oggi non sono più politicamente corrette. Mi sono accorta, rileggendo i miei primi lavori, di quanto sia cambiata sia io che la mia scrittura. Le ristampe sono quelle de ‘Il morso del ramarro’, ‘La mossa della cernia’ e ‘Lacrime di coccodrillo’. ‘La mossa della cernia’ è uscito per la prima volta in cartaceo, per giunta con la bellissima copertina a cura di Elena Di Capita, artista che amo moltissimo”.
A quanti libri sei arrivata?
“Sono quindici in quattordici anni, in pratica uno ogni nove mesi. Sono un po’ stanchina, il tempo a disposizione è sempre meno e gli impegni sempre più stringenti. Tra giri per le presentazioni e altri incontri, si spendono tantissime energie e si rischia di perdere il filo, perché parlo di un libro mentre sto già scrivendo il prossimo. Non è semplice”.
Riesci a ritagliarti spazi tuoi?
“Ci sono momenti in cui spengo il cellulare e mi astraggo da tutto. È necessario. Il mio momento migliore? Quando ho finito tutti i doveri della giornata, mi siedo e inizio a scrivere. È ancora quello che mi rilassa e mi diverte di più, è sempre un grandissimo piacere e sinché sarà così potrò andare avanti con gioia. Scrivere è per me la felicità”.
Che cosa ti aspetta nelle prossime settimane?
“Per i tipi di Pelledoca Editore sto scrivendo un giallo per ragazzi. Per me si tratta di una grossa responsabilità perché riguarda i lettori del futuro. Con tutte le distrazioni che hanno, non è semplice appassionare i giovani. La consegna è prevista per giugno, vorrei che i ragazzi fossero i protagonisti diretti di una storia pensata per loro”.
Altri progetti?
“Ad aprile escono le ristampe del ciclo de ‘La colf e l’ispettore’, per l’editore Aliberti. Saranno presentate al Salone del Libro di Torino”.
Sei un punto di riferimento per gli editori indipendenti.
“Mi piace dare il mio supporto all’editoria indipendente, che ha ancora la freschezza, l’entusiasmo e la passione che piacciono a me”.
Il film ‘Il morso del ramarro’ è andato oltre ogni rosea aspettativa e continua a ricevere premi. Ci saranno altre esperienze cinematografiche?
“C’è un’opzione da parte di un’importante casa di produzione per il ciclo de ‘La colf e l’ispettore’. Vedremo se si procederà. A me questa parte cinematografica è piaciuta molto, anche per capire che cosa voglio e che cosa non vorrei più. È bello vedere le mie storie in immagini”.