Non basta una prestazione di carattere e personalità al Genoa per portare via punti da San Siro: l'Inter, pur tra mille difficoltà, riesce a spuntarla nel finale grazie al suo capitano, che punisce oltremodo un Grifone in salute e sceso in campo con il giusto livello di serenità e applicazione.
La principale novità nell'undici rossoblu è rappresentata da Ekhator, schierato a sinistra nel 4-2-3-1 di partenza, con Zanoli largo a destra e Miretti, a portare il primo pressing su Asllani – che Inzaghi preferisce a Calhanoglu in cabina di regia - in verticale alle spalle di Pinamonti. La l manovra dell'Inter, che rinuncia ai tradizionali colori nerazzurri optando per la terza maglia gialla, è fluida e avvolgente solo nelle primissime battute, con un Grifone bravo a limitare inserimenti e sovrapposizioni a rotazione dei campioni d'Italia. E bastano poco più di dieci minuti al Genoa per prendere le misure ed entrare in partita, creando una buona chance sciupata da Miretti, non così reattivo a sfruttare lo spunto a destra di Zanoli.
L'Inter perde metri e la squadra di Vieira inizia a palleggiare con personalità, senza però creare particolari grattacapi alla porta di Martinez, grande ex di giornata e schierato al posto dell'infortunato Sommer: solo due
conclusioni di Pavard e Dimarco provano a scuotere i nerazzurri, costantemente richiamati da un Inzaghi molto agitato per la poca brillantezza dei suoi.
Taremi al posto dell'acciaccato Correa è la prima mossa dalla panchina, ma l'Inter fatica tantissimo ad alzare i giri del motore, rischiando anche di andare sotto al 53', quando Ekhator soffia palla a Dumfries lanciando nello spazio Miretti, rimontato sul più bello dall'intervento in scivolata di Acerbi. E' l'episodio che in qualche modo scuote Barella e compagni, che riescono a portare più uomini nella metà campo avversaria, pur faticando a scardinare il muro rossoblu: la semi rovesciata in mischia di Pavard, con il pallone che aveva però già oltrepassato la linea di fondo al momento della sponda di Dumfries, chiama in causa Leali, al primo intervento dopo più di un'ora di gioco.
Il pressing dell'Inter non spaventa Vieira, che sfrutta il primo slot di sostituzioni inserendo Messias, Ekuban e Cornet, mantenendo sempre lo stesso assetto di inizio partita: a spaventare seriamente la porta del Grifone ci pensa però Barella, che spacca l'incrocio dei pali con un bolide dal limite che si schianta tra palo e traversa. Il Genoa non ci sta e risponde al 76' con Ekuban, che di testa da due passi, sul corner battuto da Messias, viene chiuso da un super intervento in uscita di Martinez, bravo ad aprire gli alettoni e a chiudere lo specchio all'ex compagno di squadra.
E nel giro di pochi secondi si passa da un Martinez all'altro: Josep salva e Lautaro colpisce al minuto settantotto, sfruttando il preciso corner di Calhanoglu sul primo palo, con una bella torsione aerea, deviata da Masini, a trafiggere Leali.
L'ingresso, un po' a sorpresa, di Venturino, è l'ultima mossa di Vieira: i rossoblu provano a raddrizzarla con generosità rischiando di subire il 2-0 in contropiede, ma Leali dice di no a Taremi e Lautaro, uscendo da San Siro con tanti applausi ma senza punti.
Il tabellino:
INTER – GENOA 1-0
Reti: 78' Lautaro Martinez
INTER (3-5-2): Martinez; Pavard, Acerbi, Bastoni (80' De Vrij); Dumfires, Barella, Asllani (65' Calhanoglu), Mkhitaryan (65' Zielinski), Dimarco (85' Darmian); Lautaro, Correa (46' Taremi). A disposizione: Taho, Calligaris, Arnautovic, Bisseck, Frattesi, Zalewski. Allenatore: S. Inzaghi
GENOA (4-2-3-1). Leali; Sabelli, Bani, Vasquez, Martin; Frendrup, Masini (80' Venturino); Zanoli (66' Cornet), Miretti (72' Onana), Ekhator (66' Messias); Pinamonti (66' Ekuban). A disposizione: Siegrist, Sommariva, De Winter, Kassa, Malinovskyi, Norton-Cuffy, Matturro. Allenatore: Vieira
Arbitro: Piccinini di Forlì






