Politica - 04 marzo 2025, 17:42

Piano del verde, consiglieri Ghio e Costa: “Solo linee guida, non si parla di risorse”

Diversi gli interrogativi rivolti all’assessore all’Urbanistica Mario Mascia che ha difeso il lavoro svolto: “C’è stata ampia fase partecipativa

Immagine di repertorio

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Torna al centro del Consiglio Comunale il dibattito legato al tema del verde pubblico con le interrogazioni da parte della consigliera Ghio e del consigliere Costa che hanno sollevato importanti interrogativi sulla sua attuazione e sull'efficacia delle misure proposte. 

La consigliera Ghio (AVS) ha aperto il dibattito criticando l'amministrazione per l'assenza di un piano del verde realmente integrato e operativo. “Assessore, finalmente parliamo del piano del verde in questa aula, perché dopo il tour delle nove chiese in cui è stato portato il piano del verde forse era l’ora di arrivare qua e parlarne,” ha esordito Ghio, sottolineando la confusione generata dalla gestione dell'iniziativa e accusando l'amministrazione di non aver messo in campo risorse adeguate. Secondo la Consigliera, quello che viene presentato come piano del verde rischia di essere solo un insieme di "linee guida", senza una vera progettazione o finanziamenti concreti. “Manca il censimento del verde, manca il bilancio, manca la scheda generale di riqualificazione” ha affermato, chiedendo chiarezza sulle priorità di intervento nei vari municipi.

Anche il consigliere Costa (Progetto al Centro) ha espresso preoccupazioni simili, focalizzandosi sull'iter di presentazione del piano e sull'efficacia del coinvolgimento dei municipi. “Le tempistiche sono state adeguate? Sono stati recepiti i contributi dei territori?” ha chiesto, sollecitando una pianificazione strategica che rispetti le specificità delle singole zone della città. Costa ha messo in evidenza l'importanza di avere criteri chiari, come quelli per gli incentivi su interventi di verde, al fine di evitare rischi come il consumo di suolo mascherato da interventi ambientali. “Senza normative e vincoli definiti, il piano del verde non è davvero di settore” ha ribadito.

L'Assessore all'Urbanistica, Mario Mascia, ha risposto difendendo il lavoro svolto dall'amministrazione. Ha sottolineato che il piano del verde è stato oggetto di una “ampia fase partecipativa” che ha coinvolto anche la Consulta del verde e che il processo è ancora in corso. “Non siamo andati dai municipi per presentare la pappa pronta, ma abbiamo chiesto dei contributi che ci sono stati trasmessi” ha spiegato Mascia, confermando che il piano è stato sviluppato tenendo conto delle richieste dei territori. Inoltre, ha ricordato che il piano prevede già una serie di interventi concreti, tra cui la riqualificazione di parchi e viali alberati, con progetti specifici in programma per i prossimi anni.

I progetti sono due per il 2025, tre per il 2026 e sei per il 2027 - ha spiegato Mascia - si tratta del parco tecnologico dell’IIT Parco, del parco lineare di via Arduino, dei viali alberati di via Corsica, dei viali alberati di via Modugno, viale Alberti, via Giordano Bruno, giardini di Piazza Verdi, villa Gambaro, villa duchessa di Galliera, parco storico Parco dei forti orientali, valletta Rio San Pietro. Naturalmente, nel piano triennale sono presenti anche altri interventi sugli spazi verdi che seguiranno invece l’iter di realizzazione tradizionale”.

Mascia ha anche sottolineato che il piano del verde è stato inserito tra le linee strategiche della pianificazione urbanistica della città, assicurando che non si tratta di uno slogan, ma di un'iniziativa destinata a avere un impatto concreto e vincolante sulla pianificazione urbana. Tuttavia, le sue risposte non sono state sufficienti a placare le preoccupazioni dei consiglieri di opposizione. Ghio ha replicato, ribadendo che senza fondi destinati specificamente al piano del verde, l'iniziativa rimarrà solo una promessa vuota. “Non è un piano di settore, finché non vengono definiti i fondi e le risorse necessarie” ha affermato, criticando la gestione dell'amministrazione e il suo approccio poco inclusivo.

Il consigliere Costa ha concluso l’intervento esprimendo forti dubbi sulla mancanza di criteri chiari. Ha portato come esempio il regolamento edilizio, che permette incentivi per interventi sul verde senza un adeguato controllo esterno, rischiando di favorire operazioni che potrebbero danneggiare l’ambiente. “Se non si definiscono regole precise, non si riuscirà a portare avanti una vera trasformazione del verde pubblico” ha dichiarato.

Redazione


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