Il processo per il crollo del ponte Morandi va verso un nuovo, ma breve, stop: la nuova interruzione, del quale ancora non si sanno i dettagli, è legata all'esigenza del collegio giudicante di sentire di nuovo i periti alla luce delle relazioni dei consulenti dei cinquantotto imputati. Gli stessi esperti hanno però chiesto un termine per leggere tutte le relazioni.
Ma non solo: anche i tecnici di parte potrebbero essere, a quel punto, risentiti di nuovo. martedì i giudici decideranno il cronoprogramma.
L'eventuale stop potrebbe fare slittare l'audizione di Giovanni Castellucci, l'ex amministratore delegato di Aspi e il principale tra i cinquantotto imputati, che ha deciso di rilasciare spontanee dichiarazioni. L'ex top manager è nel frattempo in attesa dell'udienza che si terrà in Cassazione l'1 aprile per la strage del bus precipitato in una scarpata dal viadotto di Acqualonga, in provincia di Avellino, che provocò quaranta morti. In appello era stato condannato a sei anni di reclusione. Se la sentenza venisse confermata dalla Suprema Corte andrà in carcere.
All'udienza di oggi hanno concluso i consulenti degli imputati ex Aspi. Secondo gli esperti di parte" l'analisi svolta dimostra che le valutazioni dei periti sulla presunta insufficienza delle indagini condotte e sulla necessità di indagini endoscopiche non trovano fondamento tecnico".
Inoltre, per i consulenti "non vi sono motivazioni tecniche, normative o derivate dalla conoscenza ingegneristica diffusa per ritenere doverose o necessarie endoscopie in corrispondenza del tratto superiore degli stralli, in particolare in corrispondenza del reperto centotrentadue, ove mai furono segnalate difettosità".
Infine, i consulenti hanno spiegato che sarebbe stata "dimostrata la natura esclusivamente endogena del particolare e anomalo fenomeno di corrosione individuato, nel corso degli incidenti probatori, solo nel reperto centotrentadue ed escluso altrove".





