Genova - 06 marzo 2025, 08:00

Revisione costi dehors e classificazione delle zone di somministrazione, il Municipio VI approva la mozione all'unanimità

"In via Sestri ci sono attività che pagano quattordici mila euro all'anno per l'occupazione di suolo pubblico. Chiediamo al Comune di rivedere la classificazione e di ridurre il canone nelle aree meno turistiche, con una riduzione tra il 10% e il 20% nel secondo semestre. L'obiettivo? Supportare i commercianti" affermano Andrea Lemmi, capogruppo municipale 'Genova Domani' e Nicolò Remondini, consigliere di maggioranza con delega ai dehors

Revisionare e ridurre i costi dei dehors e rivedere la classificazione delle zone di sommistrazione: è questa la mozione presentata (e approvata all'unanimità) da Andrea Lemmi, capogruppo in Municipio Medio Ponente 'Genova Domani' e Nicolò Remondini, consigliere di maggioranza con delega ai dehors, durante l'ultimo consiglio del Municipio VI Medio Ponente, a seguito di diversi incontri con i commercianti del quartiere che da tempo lamentavano l'elevato costo in riferimento all'occupazione del suolo pubblico sia a titolo definito, quindi per i dehors definiti, che per i dehors emergenziali.

Sono cifre importanti quelle che le attività di somministrazioni, bar e ristoranti, del municipio devono affrontare puntualmente: "In  via Catalani, ad esempio, l'occupazione del suolo pubblico ha un costo molto elevato, parliamo di circa centocinquanta euro a metroquadro all’anno - afferma Remondini -, mentre in Via Sestri addirittura ci sono attività che pagano quattordicimila euro all’anno solamente per l’esposizione di tavoli e sedie". 

"Nella mia esperienza di delegato ai dehors da ormai tre anni, ho avuto modo di incontrare e confrontarmi con i commercianti che sovente si sono lamentati proprio del costo dell'occupazione di suolo pubblico per i dehor, sia per quelli a titolo definito che emergenziale", prosegue il consigliere. 

Remondini chiarisce, a seguito di tutti i confronti con gli esercenti locali maturati negli anni, quanto i dehors "sono un valore aggiunto per il quartiere, in particolare in riferimento ai commercianti stessi che si prendono cura quotidianamente del proprio spazio pubblico di riferimento: puliscono ogni mattina, hanno un occhio di riguardo sul territorio e sono un punto di riferimento prezioso per tutte quelle persone che hanno piacere di consumare presso l'attività". 

Cifre, quindi, "troppo elevate" per un territorio che "purtroppo non è turistico" precisa: "In centro città troviamo le stesse medesime tariffe,  ma Sestri Ponente non ha una rilevanza turistica a differenza del centro cittadino - prosegue -. Proprio per questo motivo, chiediamo al candidato Sindaco Pietro Piciocchi, avente delega al bilancio, assieme all'ufficio al commercio di poter trovare una soluzione al fine di ridurre i costi tra il 10% e il 20% già a partire dal secondo semestre dell'anno corrente, oltre a valutare ulteriori agevolazioni per le attività commerciali in zone meno frequentate. Conseguentemente, l'obiettivo è proprio quello di andare incontro alla richiesta del settore e scongiurare la chiusura di altre attività, oltre all'andare incontro alle esigenze dei commercianti con sgravi e più spazi a disposizione, in un quartiere già penalizzato da tutti i cambiamenti del tessuto sociale avvenuti nel corso degli anni". 

Inoltre, punto centrale della mozione anche la classificazione delle zone: "In questione ci sono delle evidenti problematiche, perché nonostante i commercianti abbiano fatto più volte richiesta agli uffici di competenza, si trovano puntualmente in difficoltà - prosegue -. Negli ultimi anni, i municipi vengono convocati durante la conferenza dei servizi per i dehors in tema nuove richieste ma non hanno un parere vincolante. A prescindere, le regole ci sono ma devono essere rispettare, quindi è necessario certamente un maggior controllo ma altresì è necessaria maggior chiarezza da parte dell'amministrazione per far avere al commerciante delle regole chiare e di facile lettura". 

"I limiti riguardo alle porzioni dei dehors sono ben delineati, la problematica principale è proprio legata al canone - afferma il capogruppo 'Genova Domani' Andrea Lemmi -. Con questa mozione, oltre alla riduzione del canone stesso, si tende una mano al commerciante e si segue un percorso di riqualificazione del tessuto sociale e territoriale. Così facendo, oltre ai necessari controlli annuali, si ha un territorio che non è lasciato andare in malora come in una classica periferia d'immaginario collettivo".

Lemmi rimarca la questione legata all'aspetto turistico: "Se il nostro territorio, per l'appunto, non è una zona turistica, non dovrebbe avere assolutamente gli stessi costi che possono esserci, ad esempio, in via Venti o nel centro storico - chiarisce -. Ovviamente, ciò non vuol dire che dev'essere trascurato e che, soprattutto, i commercianti non possano avere il diritto di poter aumentare il proprio spazio esterno, quindi dare facoltà di aumentare i posti a disposizione per i propri clienti". 

Una mozione approvata, come scritto, all'unanimità e con "una velocità importante, che di solito non avviene", chiarisce Lemmi. "Questo è stato possibile perché, semplicemente, si tratta di una richiesta arriva direttamente dai commercianti, non è una questione politica ma rigorosamente civica - prosegue -. Mi sembra evidente che i commercianti non possano sostenere il mantenimento dei dehors non avendo delle entrare sufficienti che consentano di mantenere tali costi decisamente elevati". 

"Un buon commerciante investe utili per creare uno spazio e un dehors di una certa qualità - riprende Remondini -. Sostenendo, però, dei costi così alti, non è possibile soddisfare la richiesta dei commercianti sia per dare risposta alla delibera anti-alcol (la reputo un'ottima iniziativa), che obbliga le persone a consumare presso le attività commerciali, sia per poi, alla fin fine, recuperare l'investimento. Francamente è chiaro che non si possono precludere queste possibilità ai commercianti che, come ho già detto, oltre a fare presidio sul territorio, tengono pulita la strada di fronte alla propria attività e offrono un servizio ai cittadini. Concludo sottolineando come più soldi rimangono ai commercianti, più c'è la possibilità di investimento su tutto quello che è lo sviluppo stesso dell'attività commerciale".

Federico Antonopulo


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