Il problema dell'integrazione delle manovalanze operaie di Fincantieri, l'indebolimento del tessuto commerciali e la riacutizzazione della microcriminalità: questi sono alcuni dei temi che verranno affrontati oggi pomeriggio a Sestri Ponente, presso i locali della ex Manifattura Tabacchi, durante l'incontro "La sicurezza urbana: un valore sociale su cui investire per combattere il degrado urbano" promosso dall'associazione 'ControVento'.
L'evento prevede un parterre di relatori che spazieranno da Roberto Traverso, Segretario Generale Provinciale SIAP di Genova, e Federico Romeo, Consigliere Regionale e Presidente del Municipio V Valpolcevera, il presidente del comitato 'Via Sestri e Dintorni' Nicholas Oppedisano, le consigliere del Municipio Medio-Ponente Sara Tassara (lista RossoVerde) e Elisa Somaglia (Partito Democratico), nonché la presenza della candidata sindaca di Genova Silvia Salis, che parteciperà al suo primo evento pubblico tematico.

"Noi siamo un'associazione politico-culturale che opera a Genova da tempo e generalmente prendiamo un tema con l'obiettivo di approfondirlo assieme a diversi interlocutori - afferma il presidente Giovanni Lunardon, che alle spalle ha una lunga esperienza politica nel Partito Democratico -. Lo abbiamo fatto sul PNRR in origine, poi lo abbiamo fatto sui patti di cittadinanza ed è da un po' di tempo che ci stiamo soffermando sul tema della sicurezza, quindi non è una novità per noi, perché lo abbiamo già fatto in passato a Sampierdarena che è un altro quartiere caldo, forse il più caldo da questo punto di vista a Genova".
La scelta di organizzare questo evento a Sestri Ponente nasce perché "ci sono diversi fattori concomitanti che agiscono poi anche su questo tema perché stiamo parlando di grandi trasformazioni economiche" chiarisce Lunardon: "Ad esempio, penso al ribaltamento a mare di Fincantieri che è la cosa più macroscopica che sta succedendo - afferma -. Naturalmente, c'è anche un problema di integrazione delle manovalanze operaie del cantiere che è diventato però, in qualche forma, un tema da affrontare e non più rinviabile. Poi, come tema ormai di lunga data, l'indebolimento del tessuto commerciale, vediamo la chiusura di Bagnara come ultimo elemento ma non è certamente il primo. E ancora: c'è una riacutizzazione di fenomeni legati alla microcriminalità, ma dietro la microcriminalità spesso si stende l'ombra della macrocriminalità".
"Ora noi eravamo abituati a conoscere questi fenomeni soprattutto su Cornigliano - prosegue il presidente -, ma si stanno manifestando anche a Sestri. Infatti ci sono state assemblee, ci sono state prese di posizione, anche gruppi consigliari in seno al Consiglio Municipale e quindi il tema della sicurezza in questo quartiere sta diventando un tema da affrontare sostanzialmente".
Durante questi anni il tema è stato affrontato dall'amministrazione comunale "soprattutto con lo strumento dell'ordinanza, ovvero calando un po' dall'alto strumenti di questa natura - chiarisce -. Per noi, la via maestra è quella dei patti sulla sicurezza e al di là delle formule sono strumenti che integrano politiche diverse, nel senso che tengono insieme ordine pubblico e integrazione sociale, ma soprattutto sono strumenti che coinvolgono la realtà locale, in particolare la realtà associativa locale. Questa, diciamo, è un po' la nostra impostazione ed è il modello di sicurezza di cui vorremmo discutere sostanzialmente in un territorio che sta diventando caldo da questo punto di vista".
"I pattuglioni nel centro storico, grande operazione mediatica che, però, non ha provocato effetti: ha risolto il problema della sicurezza? Assolutamente no, è rimasto invariato - afferma Lunardon riferendosi alle decisioni prese in tema dalla maggioranza attuale -. C'è un problema di intelligence e qui rimaniamo dentro gli strumenti legati all'ordine pubblico, ma poi c'è il problema di attivare politiche più ampie, che sono politiche urbanistiche, politiche di programmazione del territorio, politiche sociali e politiche di inclusione sociale, che comportano il coinvolgimento del territorio".
In questi anni "questa via maestra non è stata praticata, nonostante ci siano state richieste che sono partite da gruppi perlopiù di minoranza del municipio volti ad attivare patti sulla sicurezza, che sono uno strumento previsto dalla norma - precisa -. Il sindaco è quello che dovrebbe rappresentare questa istanza in seno al comitato prefettizio, che coordina l'ordine pubblico, ma questa cosa non è mai successa. Per un po' la destra lo ha considerato un suo monopolio peccato che la sua ricetta non ha risolto un tubo, forse è il momento di mettere in campo una ricetta diversa. Il diritto alla sicurezza dovrebbe essere un diritto inviolabile e da garantire a tutti: questo è il nostro approccio".
E su una sua possibile candidatura, dopo oltre trent'anni di esperienza politica, il presidente è netto: "Assolutamente no: adesso il mio contributo è in termini di ricerca e di elaborazione politica. Se posso essere utile anche alla mia parte politica, lo faccio molto volentieri. Questo è il ruolo che io preferisco in questo momento, di conseguenza non c'è il rischio di un mio ritorno politico".
Silvia Salis per Lunardon è "una grande boccata d'aria fresca": "In questo momento mi sembra che stia interpretando molto bene il suo ruolo, con autorevolezza, con le idee chiare, dicendo no quando è necessario ma dicendo anche tanti sì. Mi sembra che il taglio di questa candidatura sia molto propositivo, è un taglio che a me piace, perché a me la sinistra dei no non è mai piaciuta, mentre invece quella sinistra che critica ma poi ha anche delle proposte, invece, mi piace; mi pare che la Salis appartenga a questa seconda sinistra".
"Il centro-sinistra ha vinto storicamente ma a Genova di posti garantiti per la sinistra non ce ne sono più - afferma -. Però, ha vinto storicamente quando ha saputo integrare il suo insediamento tradizionale con una forte apertura civica, è sempre stato così. Quando la sinistra, invece, ha appaltato l'apertura civica alla destra, ha vinto la destra. Quindi io percepisco molto bene la candidatura della Salis, perché secondo me riporta il civismo in mezzo al centro-sinistra e secondo me è un segnale importante, perché i partiti non sono autosufficienti, hanno bisogno di dialogare costantemente con la società, soprattutto quei partiti di sinistra che dovrebbero essere chiamati a un'innovazione continua", conclude Giovanni Lunardon.






