Attualità - 22 aprile 2025, 12:41

Morte di Papa Francesco, proclamati cinque giorni di lutto nazionale

La decisione è stata presa nel corso di una riunione del consiglio dei Ministri

In seguito alla scomparsa di Papa Francesco, il governo italiano ha proclamato il lutto pubblico nazionale per cinque giorni, a partire da oggi, martedì 22 aprile. La decisione è stata presa nel corso di una riunione del consiglio dei Ministri. I funerali si terranno sabato 26 aprile, alle ore 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro.

Durante il periodo di lutto nazionale, le bandiere degli edifici pubblici saranno poste a mezz'asta, rimanendo ferma la disciplina per le bandiere militari. Il ministero degli Affari Esteri fornirà istruzioni ai titolari delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane e potrà chiedere ai rappresentanti diplomatici e consolari stranieri accreditati presso lo Stato italiano di esporre le bandiere a mezz'asta.

È previsto che, nel periodo di lutto, le autorità pubbliche si astengano da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza. È importante sottolineare che la giornata di lutto nazionale non è riconosciuta come giorno non lavorativo e quindi non comporterà automaticamente la chiusura di scuole, uffici e autorità. Tuttavia, potrà essere deciso di osservare un minuto di silenzio in segno di raccoglimento.

Il lutto nazionale viene proclamato in Italia in caso di scomparsa di personalità di altissimo rilievo e di eventi drammatici che colpiscono profondamente il Paese. Precedenti di lutto nazionale includono i tre giorni proclamati per la morte di Giovanni Paolo II, la morte dell'ex leader di Fi ed ex premier Silvio Berlusconi, e in occasione di eventi tragici come terremoti, eventi legati al maltempo o il crollo del Ponte Morandi.

Un segno del profondo rispetto e del cordoglio è stata la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha reso omaggio alla salma di Papa Francesco a Casa Santa Marta.

Contemporaneamente, si guarda già al futuro della Chiesa Cattolica con l'organizzazione del Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco. In base alle norme della Universi Dominici Gregis, il Conclave si riunirà tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa, avvenuta nella mattinata di ieri, quindi tra il 5 e il 10 maggio.

I 135 cardinali sotto gli 80 anni con diritto di voto si rinchiuderanno in Conclave nella Cappella Sistina 'Extra omnes' fino alla fumata bianca che annuncerà al mondo il nuovo pontefice. Resta incerta la partecipazione del card. Angelo Becciu, il primo cardinale della storia condannato da un tribunale vaticano dopo essere stato privato nel 2020 dal Papa di incarichi e prerogative. Per l'elezione del nuovo Papa saranno necessari 92 voti.

Tra i nomi che circolano come potenziali successori di Francesco vi sono diversi cardinali. Si parla del segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, del presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, e del patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa, considerato un candidato giovane. Altri nomi accreditati includono il cardinale ungherese Peter Erdo, il francese Jean-Marc Aveline, il filippino Antonio Luis Tagle (che rappresenta la Chiesa asiatica), e il congolese Fridolin Ambongo Besungu (per la Chiesa africana).

Il collegio cardinalizio, caratterizzato come sempre da una contrapposizione tra conservatori e progressisti, è stato significativamente plasmato da Bergoglio, che in dieci concistori (l'ultimo il 7 dicembre) ha effettuato 110 nomine, accentuando il carattere internazionale del corpo elettorale. Molti dei porporati elettori non si conoscono ancora e si incontreranno per la prima volta in occasione delle Congregazioni. 

Papa Francesco ha nominato cardinali provenienti da diverse parti del mondo: 59 dall'Europa (19 dall'Italia), 37 dalle Americhe (16 dal Nord, quattro dal Centro, 17 dal Sud), 20 dall'Asia, 16 dall'Africa e 3 dall'Oceania. Questa composizione rende il gruppo non unanime né compatto, lasciando incerta l'esito del prossimo Conclave.

C.O.