Politica - 28 aprile 2025, 10:33

Elezioni comunali, Toscano e Martini (DSP): “Genova deve tornare a credere nel suo futuro portuale e infrastrutturale”

“Cambiare Genova è possibile, ma bisogna smettere di raccontare favole e iniziare a lavorare davvero per il futuro della città”

Elezioni comunali, Toscano e Martini (DSP): “Genova deve tornare a credere nel suo futuro portuale e infrastrutturale”

 Francesco Toscano, candidato sindaco di Genova, ed Erica Martini, candidata al Consiglio Comunale e al Municipio Bassa Val Bisagno, delineano una visione chiara e senza compromessi per il futuro della città. Un progetto che parte dalle sue radici più profonde — il porto — e guarda avanti, verso una Genova moderna, efficiente e capace di tornare protagonista.

“Dopo la deindustrializzazione e in attesa del decollo, mai avvenuto, del polo tecnologico degli Erzelli — la nostra mancata Sophie Antipolis — il destino della città si gioca ancora attorno al porto e al suo ruolo di hub turistico”, spiega Toscano. “Con la fine sconsiderata della partecipazione italiana alla Via della Seta, voluta dal centrodestra e dal nostro governo per accreditarsi presso gli Stati Uniti, e mentre attendiamo di capire cosa significherà la Via del Cotone per Genova, la nostra più antica vocazione, quella portuale, resta l’unica certezza.”

Secondo Toscano, il rilancio deve passare dalla logistica, dalla cantieristica e dallo sviluppo delle crociere, senza dimenticare il terminal energetico: “È necessario accettare le sfide, pur consapevoli dei rischi ambientali. Il dragaggio di Pra-Voltri, il completamento della piattaforma container di Calata Sanità, il rafforzamento dei traghetti e delle crociere — magari riportando a Genova Costa Crociere — e l'ampliamento dei bacini di carenaggio sono priorità assolute.”

Un rilancio che, avverte Toscano, richiede imprese dotate di alte competenze tecnologiche: “La portualità di oggi non ha bisogno di migliaia di braccia, ma di cervelli e inventiva. Per questo serve anche completare le grandi opere: Terzo Valico, Gronda, infrastrutture ferroviarie e stradali devono diventare realtà.”

Il Comune, secondo il candidato sindaco, dovrà avere un ruolo attivo: “Facilitare i processi, sburocratizzare, superare una mentalità cittadina troppo spesso chiusa al cambiamento. Se non sapremo aprirci al nuovo, Genova verrà semplicemente scavalcata.”

In tema di mobilità, Toscano rilancia: “L’apertura imminente del Terzo Valico deve portare allo spostamento su rotaia di molte merci che oggi viaggiano su gomma. E continuiamo a credere nella Gronda, per spostare a monte i tratti autostradali urbani e trasformare gli attuali in una vera tangenziale cittadina. Siamo l’unica grande area metropolitana d’Italia senza questo tipo di infrastruttura.”

Sul trasporto pubblico locale, Toscano boccia alcune scelte recenti e propone alternative concrete: “No alla funivia di Granarolo, di cui non si comprende l’utilità. Sì invece al completamento della metropolitana verso Terralba e al progetto di skymetro in Val Bisagno, per alleviare il traffico e ridare dignità a quartieri oggi trascurati. Serve anche ripristinare accordi con Trenitalia per migliorare i collegamenti extraurbani.”

Il discorso si amplia poi all’aeroporto Cristoforo Colombo, tema spesso sottovalutato: “Il Comune, azionista dello scalo, deve battersi per ottenere più voli passeggeri e sfruttare al meglio le aree cargo. Serve anche migliorare l’accessibilità, abbandonando ipotesi fantasiose come filovie sopraelevate e intervenendo concretamente sulla viabilità.”

Toscano e Martini lanciano infine un allarme sull’ex Ilva: “Tra progetti affaristici e waterfront, nessuno parla seriamente della gigantesca area siderurgica dismessa. Ha pontili, ottimo pescaggio e strutture ancora valide: è assurdo che non si discuta delle sue potenzialità. Qualcuno sa e tace? È ora di fare chiarezza.”

Infine, i due candidati chiedono una revisione radicale della gestione patrimoniale comunale: “Serve una mappatura seria degli immobili, sfrattando chi non paga, iniziando dalle associazioni ‘amiche’, e valorizzando il personale tecnico interno invece di ricorrere a consulenze esterne. Le tasse comunali sono aumentate a dismisura — IRPEF alle stelle, TARI a 300 euro per un appartamento di 90 metri quadri — e chi dice di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini mente.”

Concludono Toscano e Martini: “Cambiare Genova è possibile, ma bisogna smettere di raccontare favole e iniziare a lavorare davvero per il futuro della città.”

Ipe


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