Sport - 02 maggio 2025, 08:00

Sampdoria, il tempo stringe: la strada verso la salvezza resta tutta in salita, oltre all'atteggiamento servono gol e coraggio

Tre partite per la sopravvivenza: agguantare almeno i playout l'obiettivo principale dopo i risultati dell'ultimo turno, ma accontentarsi di compitini da sufficienza in pagella non basta più

Sampdoria, il tempo stringe: la strada verso la salvezza resta tutta in salita, oltre all'atteggiamento servono gol e coraggio

Snocciolare per l'ennesima volta i numeri stagionali della Sampdoria è ormai superfluo: quart'ultimo posto in classifica a -2 dalla salvezza diretta, quando mancano solo tre partite alla fine del campionato, è un dato sufficiente a evidenziare quanto sia delicata la situazione in casa blucerchiata. 

Le vittorie nell'ultimo turno di Reggiana e SudTirol, oltre al successo interno del Mantova e al colpaccio del Brescia a Cittadella, hanno probabilmente alzato la quota salvezza, posizionata, da mister Calabro nel post partita di Carrarese-Sampdoria, a 44 punti. 

Un traguardo volendo ancora raggiungibile per la Samp, impantanatasi però nuovamente dopo il fuoco di paglia col Cittadella alla prima di Evani: sanguinoso il ko in terra toscana con la Carrarese, praticamente inutile lo 0-0 rimediato davanti al pubblico del “Ferraris” contro la Cremonese. Non è bastato riproporre quel 3-5-2 “con cui i ragazzi si sentono più sicuri” per superare i grigiorossi, meno arrembanti del solito e con la testa già ai playoff: Sibilli e Niang hanno sciupato le due occasioni create nel primo tempo, finendo poi dispersi nella ripresa tra i difensori avversari. 

Ed è proprio la seconda parte di gara ad aver fatto storcere ancora il naso ai tifosi: pur rischiando complessivamente poco, la squadra non è più riuscita a creare nulla faticando tantissimo a riempire l'area di rigore e a innescare le punte (o meglio, la punta): nel mirino anche le sostituzioni di Evani, tutte praticamente ruolo per ruolo, senza azzardare il doppio centravanti, con il chiaro intento di non concedere nulla alla formazione di Stroppa. Abiuso non ha sfruttato la chance, Borini e Coda sono rimasti a guardare e Akinsanmiro, il più pimpante nel tonfo di Carrara, è entrato solo negli ultimi minuti. 

Una scelta che solo tra dieci giorni si potrà definire giusta o sbagliata: tra Catanzaro, Salernitana e Juve Stabia, intanto, servono probabilmente due vittorie per sperare almeno nei playout: in caso di arrivo a pari punti, i blucerchiati finirebbero alle spalle di Carrarese, Frosinone e Brescia, ma davanti a Mantova e Cittadella. Miglior differenza reti per il SudTirol (pari lo scontro diretto), mentre con la Salernitana resta ancora tutto da definire con il match di ritorno di venerdì prossimo al “Ferraris”.

Un labirinto intricato, da cui provare ad uscire senza più accontentarsi di soli compitini da 6 in pagella: il tempo di elemosinare grinta, atteggiamento e personalità è finito, a questo punto contano solo gol, punti e coraggio, in primis da parte di chi scende in campo. 

Paolo Garassino


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