L’aggiornamento delle competenze non è un’opzione, ma un obbligo per tutti i professionisti della salute. Con l’avvicinarsi della scadenza del triennio 2023-2025, fissata al 31 dicembre 2025, la questione dei crediti formativi diventa centrale per un’intera categoria professionale.
Un obbligo a tutela della salute
L’ECM è un requisito deontologico per ogni professionista sanitario iscritto a ordini, collegi o associazioni di categoria. La Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC) lo ha istituito con l’obiettivo di garantire l’aggiornamento costante delle competenze tecniche e scientifiche.
Il sistema richiede il conseguimento di 150 crediti formativi nel triennio, con possibili esoneri o riduzioni in casi particolari. La soglia non è casuale: corrisponde al monte ore che la comunità scientifica considera adeguato per mantenere competenze sempre attuali in un settore in continua trasformazione.
Formazione a distanza: un modello consolidato
La pandemia di Covid-19 ha accelerato l’adozione della Formazione a Distanza (FAD), oggi ampiamente utilizzata nei percorsi ECM. Questo modello ha dimostrato numerosi vantaggi: consente di seguire i corsi in qualsiasi momento, riduce i vincoli logistici legati agli spostamenti, amplia le opportunità di accesso per i professionisti che operano in aree periferiche e permette di personalizzare l’apprendimento in base alle esigenze individuali.
Per rendere tutto questo ancora più concreto sono nate diverse realtà che hanno reso la formazione digitale un punto di forza, come le piattaforme per i crediti ECM listate in questo articolo, che offrono corsi e pubblicazioni accreditate in formato elettronico, una soluzione utile e riconosciuta per conseguire crediti formativi e mantenere un aggiornamento costante in ambito sanitario.
Il nodo assicurativo e la Legge Gelli-Bianco
Il triennio 2023-2025 segna un punto di svolta: per la prima volta, la formazione continua è collegata alla copertura assicurativa. In base al decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco, chi non raggiunge almeno il 70% dei crediti previsti rischia di non avere accesso alla polizza di responsabilità professionale.
Le conseguenze sono rilevanti. In caso di contenzioso medico-legale, il professionista privo dei crediti minimi potrebbe non essere coperto dall’assicurazione. Si tratta di una novità che mette in luce quanto l’aggiornamento formativo sia ormai considerato parte integrante della pratica clinica sicura e responsabile.
Le priorità nazionali della formazione
Per il triennio in corso, la CNFC ha individuato aree tematiche di interesse nazionale, incentivando i corsi su questi argomenti con un credito aggiuntivo di 0,3 punti per ogni ora formativa. Le priorità riguardano:
● Health Technology Assessment (HTA): valutazione delle tecnologie sanitarie per garantire efficienza e sostenibilità.
● Radioprotezione: tutela di operatori, pazienti e ambiente dall’esposizione a radiazioni.
● Fentanyl e nuove droghe: formazione contro l’abuso di sostanze psicoattive emergenti.
● Prevenzione e gestione delle infezioni correlate all’assistenza: miglioramento della qualità e sicurezza delle cure.
● Antimicrobico-resistenza: contrasto all’uso improprio degli antibiotici.
● Gestione delle emergenze e dei disastri: preparazione del personale a scenari critici.
● Sanità digitale: sviluppo di competenze per telemedicina e nuove tecnologie.
Le conseguenze dell’inadempienza
Il mancato rispetto degli obblighi ECM comporta sanzioni disciplinari applicate dagli ordini professionali, che possono arrivare fino alla sospensione dall’albo. Sono previste anche multe amministrative e, nei casi più gravi, conseguenze legali per errori professionali dovuti a mancato aggiornamento.
Il rischio non è solo normativo: un professionista non aggiornato espone i pazienti a cure meno sicure, con potenziali ricadute sulla propria reputazione e carriera. Per evitare queste situazioni, i sanitari possono verificare la propria posizione formativa tramite il portale del Ministero della Salute o la piattaforma CoGeAPS. È inoltre possibile, fino al 31 dicembre 2025, trasferire crediti maturati nel 2023 al triennio 2020-2022, così da sanare eventuali carenze pregresse.
Un impegno verso la collettività
La chiusura del triennio ECM 2023-2025 rappresenta più di una scadenza burocratica. È un’occasione per riaffermare che la formazione continua è un impegno etico e professionale. Garantire competenze aggiornate significa offrire ai cittadini cure basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili.
La formula “medici preparati, pazienti sicuri” sintetizza l’essenza dell’ECM: un percorso che rafforza la fiducia nella figura del professionista sanitario e consolida la sicurezza del sistema nel suo complesso.
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