Cambia la location, cambia l’argomento del contendere, ma è sempre scontro tra Pietro Piciocchi e Silvia Salis, tra la coalizione di centrodestra che punta alla riconferma e la compagine del centrosinistra che mira a riconquistare Genova.
L’ultimo faccia a faccia è andato in scena al CAP, durante il confronto tra tutti i candidati sindaco organizzato da Genova Inclusiva. Piciocchi, dal canto suo, ha puntato ancora sulle questioni sulle parole rivolte da Salis a Bucci, su quella mano posata sulla spalla del presidente durante un evento all’aeroporto e sui fischi della piazza il 25 Aprile. Poi la nuova ‘carta’ degli incarichi.
Pietro Piciocchi non molla il colpo e, dopo il confronto al CAP, torna sugli episodi passati: “Difficile parlare di dialogo e superamento dei personalismi quando chi lo invoca è lo stesso che definisce ‘bullo’ il presidente della Regione, che arriva perfino a mettergli la mano addosso in aeroporto, che di fronte ai fischi e agli insulti partiti dalla piazza contro di lui il 25 Aprile, non ha preso le distanze e, anzi, li ha giustificati contro dichiarazioni inaccettabili per chi invoca la democrazia”.
Il candidato del centrodestra, per voce del proprio comitato, prova anche l’attacco sulle nomine: “Difficile dare credito alla Salis che nel confronto pubblico di oggi alla sala del CAP ha chiarito che per lei tutte le nomine che spettano al sindaco, in enti e partecipate, debbano essere di provenienza della propria area politica. Chi oggi si erge a paladina della democrazia e del rispetto istituzionale, nei fatti dimostra di voler aprire una stagione di conflitto permanente che la città ha già vissuto ai tempi delle giunte Doria e Vincenzi con esiti disastrosi”.
Argomento, quest’ultimo, che vede il comitato di Silvia Salis su tutt’altra posizione: “Non solo Silvia Salis, nel rispondere a una domanda posta dai cittadini in forma scritta relativa alle nomine fatte dall'amministrazione comunale ha ribadito molteplici volte che il metro con il quale devono essere fatte queste scelte è quello della competenza, ma ha anche sottolineato come non vi siano solo tecnici di area, ma anche profili che non hanno mai espresso appartenenza politica”.
“Appare ipocrita da parte di Piciocchi sollevare questo tema vista la consuetudine di giunte comunale e regionale negli ultimi dieci anni di nominare soggetti di conclamata vicinanza agli amministratori in carica - aggiungono - a confermare questo dato la presenza di candidati anche in questa tornata elettorale nelle liste di centrodestra, che negli scorsi anni hanno ricevuto consulenze altamente retribuite. Questo attacco sembra mirato a voler distogliere l'attenzione dalla fredda accoglienza che i cittadini hanno riservato al candidato di centrodestra tra fischi e proteste presso il CAP”.






