Politica - 10 maggio 2025, 08:34

Elezioni comunali, Toscano (DSP): "Sì alla nuova Diga di Genova ma basta con opacità, costi gonfiati e porti blindati"

"L’ammodernamento delle infrastrutture marittime è fondamentale per ridare centralità economica e occupazionale alla città. Ma un progetto giusto, gestito nel modo sbagliato, può trasformarsi in un’occasione mancata" afferma il candidato sindaco

Elezioni comunali, Toscano (DSP): "Sì alla nuova Diga di Genova ma basta con opacità, costi gonfiati e porti blindati"

Con il nuovo stanziamento annunciato il 6 maggio 2025 dal sindaco-commissario Marco Bucci, il Ministero delle Infrastrutture destina altri trecentodue milioni di euro alla realizzazione della nuova Diga Foranea del porto di Genova: centosessanta milioni per la fase A e centoquarantadue milioni per la fase B. "Il progetto è strategico per lo sviluppo portuale e logistico della città. Ma non possiamo più ignorare le gravi opacità che lo circondano" così Francesco Toscano, il candidato sindaco di Genova per Democrazia Sovrana e Popolare ha commentato la notizia.

DSP sostiene convintamente il potenziamento del porto di Genova: "L’ammodernamento delle infrastrutture marittime è fondamentale per ridare centralità economica e occupazionale alla città. Ma un progetto giusto, gestito nel modo sbagliato, può trasformarsi in un’occasione mancata" continua.

L’opera, inizialmente annunciata nel luglio 2022 con un costo stimato di 928 milioni di euro "ha già superato 1,3 miliardi in meno di tre anni": "Una lievitazione fuori controllo, che impone risposte chiare: dove sono finiti questi soldi? Chi li controlla?".

Nel 2023, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha certificato che "l’appalto è stato gestito in violazione delle regole di concorrenza, senza una gara pubblica. Le anomalie sollevate sono gravi e minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni". 

E non basta: "Le dimensioni imponenti dell’opera – oltre 6 chilometri di lunghezza su fondali profondi 50 metri – pongono anche un tema di natura strategica": "La nuova diga potrebbe trasformare Genova in uno scalo per navi da guerra, aprendo scenari di militarizzazione che la città non ha mai chiesto. Genova deve rimanere un ponte di pace, non diventare un avamposto armato del Mediterraneo. Il nostro porto deve guardare alla Via della Seta, ai mercati asiatici, ai traffici civili e commerciali. È da lì che deve arrivare il futuro, non dalle logiche di confronto geopolitico", prosegue. 

Così, ecco le richieste: "Trasparenza assoluta sull’impiego dei fondi pubblici, controllo democratico e accesso ai dati per cittadini e organi indipendenti, garanzie contro qualsiasi uso militare delle nuove strutture e infine verifica tecnica ed economica seria su ogni fase del progetto". 

"Sì alla diga, ma con dignità, verità e giustizia. Genova non è in vendita, e non è un deposito militare. È una grande capitale del lavoro, del commercio e della libertà. E così deve restare", conclude Toscano.

I.P.E


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