"L'anno scorso sono andati via dalla città circa milleduecento giovani: di per sé, non sarebbe un dato drammatico se fosse compensato da un ricambio, ma il problema è che per un giovane che se ne va, non ne rientra uno e noi osserviamo a Genova solo un flusso in uscita che non è lontanamente compensato": così afferma Francesco Tognoni, candidato con la lista Pd a sostegno di Silvia Salis al consiglio comunale alle elezioni del 25 e 26 maggio.
Tognoni, dapprima presidente dei Giovani Democratici, si è da sempre occupato di politica, iniziando un percorso sempre all'interno del Partito Democratico iscrivendosi nel 2017: "Così la mia candidatura in consiglio comunale nasce proprio da un'esperienza pregressa che mi ha visto impegnato nella politica seguendo diverse campagne elettorali, mentre questa è la prima che mi vede candidato mettendoci la faccia in prima persona - chiarisce -. Per quanto concerne, invece, le questioni tematiche a me vicine, ci sono di base i punti cardine della nostra candidata Silvia Salis e, logicamente, del partito, che discendono da una percorso personale sul quale stiamo lavorando danni sia su Genova che a livello regionale, anche con proposte legate alla mia generazione".
L'obiettivo di Tognoni è proprio quello di creare le condizioni per far sì che "possa fermarsi l'emorragia di giovani dalla nostra città": "In un contesto nel quale i giovani se ne vanno, non bisogna dimenticare il quadro demografico di una città come la nostra che è una delle più anziane del paese e che, di conseguenza, comporta una serie di problematiche", chiarisce.
Per il candidato in consiglio comunale i giovani se ne vanno "anche in parte perché alcuni, legittimamente, vogliono andare a lavorare in altre città e credo che questo debba essere agevolato perché chi vuole andare via per formarsi o per lavorare, deve avere il diritto di farlo - sottolinea -. Il problema sta nel fatto che chi, invece, vuole tornare a Genova, o chi semplicemente vorrebbe non andarsene, spesso non può farlo e la ragione numero uno è la carenza di offerta lavorativa, soprattutto riguardo tutte quelle professioni di livello che richiedono una formazione importante. Proprio in tema, in questi anni, non è stato fatto nulla: abbiamo perso posti di lavoro qualificati, come ad esempio in riferimento al reparto industriale, che è di fatto quello che offre stipendi e posizioni qualificate come operai specializzati o ingegneri. Così, il problema è che chi vorrebbe rimanere o tornare, non trova le condizioni per farlo".
La posizione di Tognoni è chiara: "Dobbiamo invertire questo trend, puntando in particolare sul lavoro di qualità, perché ci sono categorie che prevedono posti di lavoro meno qualificato e, di conseguenza, meno retribuito, incappando così nella creazione di lavoro povero - specifica -. Dobbiamo aiutare il reinserimento industriale e il lavoro di qualità. Ricordo la prima campagna elettorale di Bucci che prometteva posti di lavoro in più: peccato che, poi, non è stato fatto e, in realtà, ne abbiamo anche persi".
Altro tema nevralgico è l'emergenza abitativa: "Le politiche abitative sono un tema che interseca vari livelli amministrativi - afferma Tognoni -. Il problema è che a Genova, rispetto ad altre città del nord, abbiamo una carenza oggettiva di case in affitto e, quando si trovano, hanno dei prezzi molto elevati. E poi, in questione, altra criticità che disincentiva i giovani è l'accesso al credito, che spesso si trovano a richiedere garanzie importanti che pochi possono fornire".
La riflessione del candidato verte anche sulla gestione del turismo da parte dell'amministrazione precedente firmata Bucci: "Ha posto l'accento esclusivamente sul turismo, senza un minimo controllo, creando in alcune zone la proliferazione di B6B, che reputano più conveniente ospitare i turisti piuttosto che le persone della zona, di fatto allontanano i residenti presenti".
"Io credo che i genovesi dovrebbero votare in primis per Silvia Salis perché offre una discontinuità e una visione di città radicalmente diversa - precisa Tognoni -. Poi, reputo che dovrebbero votare per il Partito Democratico perché rappresenta sia il baricentro della coalizione e una proposta politica articolata. E per me? Per me perché io proverò a rappresentare la voce di una generazione che fa fatica a rimanere in città e a vedere un futuro a Genova. Io sono nato e cresciuto qui e vorrei poterci restare, ma vorrei che anche le persone con le quali sono cresciuto rimanessero. Dobbiamo lavorare per una Genova più giusta e a misura di tutti e dei giovani".






