Politica - 23 maggio 2025, 19:28

Elezioni comunali, Silvia Salis chiude la sua campagna: “È stato un onore ascoltare le persone. Sarò grata di servire questa città”

Piazza della Vittoria gremita per l’ultimo appuntamento elettorale prima delle elezioni con la candidata della coalizione di centro sinistra: “Voglio portare un messaggio di rinascita”

Elezioni comunali, Silvia Salis chiude la sua campagna: “È stato un onore ascoltare le persone. Sarò grata di servire questa città”

Piazza della Vittoria gremita per l’appuntamento conclusivo della campagna elettorale di Silvia Salis.

Prima di salire sul palco, la candidata della coalizione progressista ha ribadito che questi cento giorni sono stati emozionanti.

"Questa campagna elettorale è stata veramente emozionante. Sono stati più di cento giorni a contatto con tutta la città”.

Ancora: “È stato un onore, veramente, ascoltare le storie, i temi, i problemi e le richieste delle genovesi e genovesi. È stata un'esperienza che ricorderò per tutta la vita e sono grata di questa possibilità. E sarò ancora più grata di servire questa città”.

Agli indecisi del voto, Salis raccomanda di andare a votare: “Bisogna sempre scegliere, bisogna sempre andare a votare, qualsiasi cosa si voglia votare, anche scheda bianca, bisogna andare a votare. Andare a votare e scegliere per il futuro di questa città”.

Sul palco di piazza della Vittoria Salis vuole ribadire un messaggio di speranza: “Voglio portare un messaggio di futuro, di rinascita, di impegno, di correttezza e di trasparenza per il futuro diverso di questa città”.

La vittoria al primo turno è ancora alla portata, per la candidata e guardando ai tre mesi passati, Salis ribadisce: “Ci sono stati tanti momenti emozionanti. Qualche giorno fa sono stata al CEP e quando ho guardato i volti delle tante persone che mi hanno detto che erano tante, perché di solito giustamente in quel quartiere non partecipano più agli eventi politici, ho detto che sono decenni che venite qua e vedete persone che vengono a promettervi delle cose. Io mi vergogno di promettervi qualsiasi cosa. Vi prometto che farò in modo che vi accorgerete che è cambiata l'amministrazione e spero di fare in modo che voi possiate tornare a votare tra cinque anni”.

Poi l’attacco più duro all'amministrazione uscente: “Sono riusciti nel miracolo di far stare peggio tutti. Nessuna riduzione delle disuguaglianze, nessun privilegio distribuito. Tutti i quartieri, dal centro alla periferia, lamentano incuria, sporcizia, mancanza di risposte. Hanno fatto solo grandi rendering, grandi tagli di nastro”.

E sulle grandi opere: “È da otto anni che sentiamo parlare di metropolitana e non c’è una nuova fermata ma hanno inaugurato i lavori cinque volte. Parlano di SkyMetro, un progetto con 200 milioni non finanziati, e per realizzarlo prevedono di buttare giù una delle scuole migliori della città, il Firpo. Con palestra, auditorium, quasi mille studenti. Questa sarebbe la rinascita?”.

Non manca poi di rimettere al centro le persone e sull’infrastruttura sociale non si tira indietro ricordando il dibattito che l’ha vista confrontarsi anche con il candidato del centro destra Pietro Piciocchi: “L’infrastruttura sociale non è lo SkyMetro. Le infrastrutture sociali sono le scuole, gli asili, i servizi agli anziani, ai disabili. Sono quei luoghi dove bambini e bambine trovano un posto, gli anziani ricevono assistenza a casa loro, le persone non vengono lasciate sole”.

Un Comune che nel 2025 nega il patrocinio al Pride è grottesco. È da Medioevo - continua - . Abbiamo visto assessori pubblicare foto di me in costume con mio figlio di un anno in braccio, senza neanche oscurare il volto del bambino. Una vergogna”.

Dall’intenzione di ridare dignità al lavoro passando per l’attenzione ai giovani che "pensano che la politica non serva a cambiare la loro vita” a cui si rivolge lanciando un appello al voto, Salis non manca di menzionare l’importanza dello sport che diventa metafora anche per parlare della sua visione della città in cui ribadisce che non sarà una comandante.

Prima di salutare il pubblico che più volte ha applaudito durante il comizio, Salis ricorda: “Dicono che sogno troppo. Ma io credo che sia importante sognare una città. Una città in cui restare, non da cui fuggire. Una città che non venda più i suoi pezzi. Una città che sia illuminata, pulita, accogliente. Dove i luoghi sociali non siano solo a pagamento, ma per tutte e tutti”.

Concludendo: “Nel giro di poche ore decideremo che tipo di Genova vogliamo. Il tempo di questa destra sta finendo. La città ha dormito abbastanza. E adesso, lo diciamo insieme, è già domani”.

Isabella Rizzitano


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