Da Orero arriva uno dei grandi ‘perché?’ di questa tornata elettorale: perché cinque candidati sindaco e cinque liste in un paese di 496 abitanti? Lo abbiamo scritto qualche giorno fa, nel paesino della Val Fontanabuona si contendono la carica di sindaco: Maria-Remedios Bessi (Fiamma Tricolore), Rosa Cavagnaro (Vivere Orero), Nicola Errichiello (Progetto Popolare), Carlo Guainazzo (Insieme per Orero) e Dario Maccarone (Movimento Democrazia Sociale).
La risposta al ‘perché?’ di Orero arriva dalle pieghe di una legge del 1981 che consente agli appartenenti alle forze di polizia candidati alle elezioni politiche o amministrative di mettersi in aspettativa dal momento dell’accettazione della candidatura e per tutta la durata della campagna elettorale. Nel testo si legge anche che “possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell’ambito dei rispettivi uffici e in abito civile”. Insomma, ferie facili per l’intera durata della campagna elettorale.

Come si legge sulle pagine dell’edizione locale di Repubblica, per candidarsi nei Comuni sotto i mille abitanti non serve un numero minimo di firme, basta farsi avanti.
E così Orero si trova a fare i conti con un esercito di candidati che non solo non sono residenti in zona, ma proprio non si sono mai fatti vedere in paese. Nulla di illecito, sia chiaro, ma una risposta secca e concreta al perché un paesino di 500 abitanti si trovi a fare i conti con cinque candidati sindaco, cinque liste e una lunga squadra di candidati al consiglio comunale.






