Politica - 26 maggio 2025, 20:25

Il discorso di Pietro Piciocchi dopo la sconfitta: "Auguro a Silvia Salis di lavorare sempre per il bene di questa città"

"Lei è il nostro sindaco e sapremo collaborare tutti con lei con uno spirito di lealtà, mettendo al centro solo ed esclusivamente il bene di Genova". E sul domani: "Rifletterò in questi giorni, ma sicuramente continuerò a servire questa città"

Il discorso di Pietro Piciocchi dopo la sconfitta: "Auguro a Silvia Salis di lavorare sempre per il bene di questa città"

"Desidero formulare alcuni ringraziamenti che sento dal profondo del mio cuore: il primo alla mia famiglia, a mia moglie perché mi hanno molto sostenuto e sicuramente questa campagna elettorale ha fortemente rinsaldato i legami fra noi": così afferma Pietro Piciocchi, a margine della sconfitta e che ha visto, invece, vincere l'avversaria del centrosinistra Silvia Salis

"Poi voglio ringraziare tutti i volontari, i militanti, i candidati e le candidate che fino all'ultimo ci hanno creduto e lavorato tantissimo in un onda di entusiasmo crescente. Voglio anche ringraziare i responsabili dei partiti che mi hanno onorato della loro fiducia", aggiunge. 

E ancora, l'augurio a Salis: "Auguro a Silvia Salis di lavorare sempre per il bene di questa città. Lei è nostro il sindaco e sapremo collaborare tutti con lei con uno spirito di lealtà, mettendo al centro solo ed esclusivamente il bene di Genova. Nei prossimi giorni avrà tutta la mia disponibilità per il passaggio di consegne". 

"Ovviamente è una sconfitta che ci amareggia, questo certamente sì. lascio alle persone più esperte di me le analisi del caso, sappiamo che non era campagna elettorale facile intervenuta in un mandato sciolto anticipatamente per vicende che tutti sappiamo ma io comunque lascio questo incarico che ho cercato di portare con onore, con grande orgoglio", aggiunge.

Nessun rammarico, nessuna recriminazione, ma la consapevolezza di aver attraversato un lungo tratto di strada al servizio della città, con impegno e dedizione: “Lascio con onore. Ci pensavo da prima: sono molto grato e riconoscente per questa straordinaria opportunità che ho avuto in questi anni di servire la città”, ha dichiarato. “Credo onestamente di aver dato un contributo, di non aver lesinato sforzi, mettendo sempre al centro il bene di Genova”.

Il bilancio di questi anni è per lui positivo, anche al di là dell’esito delle urne. “Credo che, al netto della sconfitta di oggi, chiunque debba riconoscere che la Genova del 2025, il Comune che lasciamo, è molto migliore della Genova che abbiamo ereditato nel 2016”.

Nel ripercorrere il mandato, Piciocchi mette in evidenza i momenti più duri e significativi, quelli che hanno segnato in profondità il volto della città: “Sono tante le immagini che passano nella mia mente in questo momento: penso ai momenti tragici del crollo del ponte Morandi, alla ricostruzione, a quello scatto di orgoglio straordinario che la nostra città ha saputo offrire al mondo. Penso ai momenti terribili della pandemia, a tante situazioni difficili nelle quali, credetemi, ho sempre cercato di profondere ogni energia e ogni sforzo”.

Un pensiero particolare va ai dipendenti del Comune e delle società partecipate, con cui ha condiviso anni intensi: “Permettetemi un pensiero affettuoso, perché loro sono stati, in questi anni, la nostra squadra. Oggi ho ricevuto messaggi stupendi da molti di loro e mi hanno profondamente arricchito. Mi hanno fatto crescere come professionista e come uomo. Sono veramente molto grato e sono certo che sapranno collaborare con grande competenza e professionalità anche con la nuova amministrazione”.

Ribadisce anche la difesa dei lavoratori pubblici, spesso messi sotto pressione, eppure fondamentali per il funzionamento della città: “Voglio ringraziare tutti i dipendenti delle società partecipate del Comune di Genova, che ho sempre cercato di difendere. Anche a loro va il riconoscimento per il tanto lavoro fatto. A tutti loro dico di essere, e continuare a essere, orgogliosi, perché attraverso il lavoro pubblico si possono davvero servire le persone, a partire dalle più fragili e deboli”.

Sul futuro, Piciocchi non si sbilancia, ma rivendica il diritto a un momento di pausa: “Non ho ancora deciso cosa sarà il mio futuro, e rivendico il diritto di prendermi alcuni giorni per una riflessione, insieme alla mia famiglia. Certamente continuerò a servire questa città. Ho maturato delle competenze e delle conoscenze che cercherò sempre di mettere al servizio delle persone. Poi, nei prossimi giorni, valuteremo anche con la coalizione il da farsi”.

Un ringraziamento speciale è riservato a chi, secondo lui, ha fatto la differenza: “Un ringraziamento particolare, se me lo consentite, lo voglio rivolgere soprattutto alle liste civiche, che hanno fatto la differenza. Questo significa che il centrodestra dovrà guardare sempre più verso il mondo moderato”.

Ma nonostante la sconfitta, lo stato d’animo resta positivo: “Sono molto sereno, tranquillo. Sembrerà strano, ma ho l’animo grato per tutto quello che ho ricevuto in questi anni: un arricchimento personale che mi porto nel cuore e che credo mi abbia migliorato come persona, come lavoratore e come professionista”.

Sulla delusione per il risultato elettorale, risponde senza esitazioni: “Sinceramente no, non ho rammarico. Sono contento, seppur il risultato non ci abbia sorriso. Tra l’altro, è andato in una direzione diversa rispetto a quanto lasciavano presagire gli ultimi sondaggi. Devo dire la verità: mi sono sentito sostenuto da tutti, anche se forse qualcuno, all’inizio, è partito un po’ più lentamente”.

Rispetto al patteggiamento di Giovanni Toti, Piciocchi prende le distanze: “Francamente è una valutazione che lascio ad altri. Personalmente penso non abbia inciso e io, onestamente, sono completamente estraneo a quelle vicende che – viva Dio – ci siamo lasciati alle spalle”.

Sul ruolo dei partiti, ammette che alcuni risultati sono stati al di sotto delle aspettative: “Ogni partito deve guardare ai propri risultati. Fratelli d’Italia e Forza Italia sono stati al di sotto delle aspettative, e ognuno si farà il suo esame di coscienza. Comunque mi sono sentito sostenuto, anche perché molti candidati delle liste dei partiti erano miei assessori”.

Guardando al futuro della città, auspica continuità nell’attuazione dei progetti: “Il centrodestra ha portato dei valori. Io, come assessore al PNRR, posso dire che il Comune di Genova ha avuto un importo pro capite doppio rispetto a Milano e triplo rispetto a Torino. L’auspicio è che tanti interventi avviati possano proseguire e che la coalizione sappia guidare la città in modo coeso. Hanno una chance, e dobbiamo dargliela: lo hanno deciso i genovesi, e li valuteremo alla prova dei fatti”.

E avverte: “Ci sono situazioni complesse, come l’amministrazione del Comune: c’è un tetto sulle assunzioni. In caso di vittoria, avrei tenuto la delega. Poi c’è il tema della sostenibilità finanziaria rispetto a disservizi che sono cresciuti. Come assessore al bilancio credo di aver lanciato il Comune in tante sfide, e il mio auspicio è che nulla venga sprecato, nemmeno il patrimonio costruito”.

Infine, rivendica un approccio politico basato sulla presenza e sull’ascolto: “Io ho sempre cercato di essere me stesso, di favorire il dialogo e l’incontro, mettendoci la faccia e non tirandomi mai indietro. Sono stato presente sul territorio. Da vicesindaco reggente abbiamo attraversato tutta la città, parlando con tutti, con la giunta. Non credo di avere nulla da rimproverarmi, neanche su questo”.

Federico Antonopulo


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