L’imponente edificio di via Cassa di Risparmio, storica filiale di Banca Carige e oggi di proprietà del gruppo Bper dopo l’acquisizione avvenuta nel novembre 2022, si prepara a cambiare volto: le attività bancarie verranno trasferite e la struttura sarà destinata a nuovi usi, probabilmente nel settore ricettivo, sebbene i dettagli su gestione e tempistiche restino da definire.
I dipendenti, circa 350, dovranno lasciare i loro uffici entro la fine di giugno: una cinquantina di queste si avvicina alla pensione, mentre per gli altri è prevista una ricollocazione tra filiali e uffici diversi, anche fuori città. Gli spazi di piazza Dante, dove si trova gran parte del back office, saranno riorganizzati per accogliere parte del personale.
Non tutto l’edificio, però, verrà abbandonato dalla banca: la filiale al piano terra, celebre per il suo arredo storico e spesso meta di visite anche da parte di chi non è cliente, continuerà a funzionare. Anche gli ultimi due piani, che custodiscono il prezioso patrimonio artistico della banca, tra cui la nota quadreria aperta al pubblico, resteranno intatti. I restanti sei piani intermedi saranno invece convertiti: tra le ipotesi, l’affitto a una grande catena alberghiera internazionale o la vendita dell’immobile per sollevarsi dagli oneri di ristrutturazione.
La chiusura della sede principale segna la fine di un’epoca per Genova, che vede così scomparire un pezzo della sua storia economica e finanziaria, mentre la città si trasforma sempre più in una meta turistica a scapito di servizi e produttività.
Intanto, a pochi passi, resta irrisolto il futuro degli spazi dell’ex Rinascente a Piccapietra, di proprietà di una società collegata a Bper: l’arrivo del colosso Primark, già annunciato, è ancora bloccato, mentre la società irlandese valuta altre opzioni, come il nuovo centro commerciale del Palasport.






