Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, è tornato a parlare del suo controverso rapporto con il club genovese nell’intervista rilasciata a Francesca Fagnani nel programma Belve andata in onda martedì 27 maggio su Rai2. Con il suo tipico stile romanesco e irriverente, Ferrero ha affrontato senza filtri il tema della sua presidenza, definendosi “uno dei presidenti più odiati” dai tifosi blucerchiati e spiegando le ragioni di questo astio.
Ferrero ha sottolineato: “Non hanno mai accettato la mia romanità. So’ andato via e gli ho detto ‘me rimpiangerete’ e mo’ me rimpiangono pe’ davero perché la Sampdoria sta in mano a un signore e sta andando in serie C. Con me stava in Europa".
Un episodio emblematico del suo rapporto difficile con i tifosi riguarda l’inno della Sampdoria, ‘Lettera da Amsterdam’: “Sono stato sciocco, dovevo essere falso, ma l'inno fa schifo davvero, due 'cojoni'. La partita è brio, devi mettere i tamburi e andare alla riscossa. Guarda quello della Roma, tutti a cantare, con quello la gente se ne andava. Ho sbagliato e la gente ha cominciato a odiarmi. Avrei potuto essere più diplomatico”.
Ferrero ha anche ricordato uno striscione polemico che aveva esposto durante la sua presidenza, con la scritta “Io sono io e voi non siete un ca***”, un chiaro segnale del suo carattere diretto e della distanza con i tifosi: “Il tifoso deve fare il tifoso e il presidente deve fare il presidente. Mi hanno fatto le peggiori cose mi hanno mandato una testa di maiale, mi hanno minacciato di morte, ma non mi sono spaventato. Ho detto che avrebbero potuto mandare un prosciutto, almeno me ce lo saremmo mangiato".
Non sono mancate le frecciate all’ex allenatore Marco Giampaolo, che lo aveva definito “rancoroso come un dio del Vecchio Testamento”: Ferrero ha replicato con sarcasmo: "Magari, se fossi stato Dio non sarei venuto qua. Ma questa l'ha letta da qualche parte, non ha questa intelligenza".
In seguito alla messa in onda dell’intervista, la Federazione dei Clubs Blucerchiati ha pubblicato un video sui social con Lettera da Amsterdam cantata dai tifosi allo stadio, corredato da una nota: “Questa è Lettera da Amsterdam, una canzone d’amore puro, come traspare da ogni singola strofa. Realizzata dai fratelli De Scalzi, è invidiata da tante tifoserie e cantata da tutto lo stadio ad ogni partita della Sampdoria. Grazie Aldo, e grazie a Vittorio lassù (ma sempre in mezzo a noi grazie anche alle bandiere del club Arquata Scrivia a lui dedicato). Chiunque offenda questa canzone è nemico dei Sampdoriani e della Sampdoria. A causa della pochezza etica del servizio pubblico della Rai - su cui faremo approfondimenti - una certa persona si è permessa di insultare, nuovamente, Lettera da Amsterdam e la tifoseria intera. L’unico inspiegabile collegamento tra la Sampdoria e quella persona è da ricercare in queste parole di Edoardo Garrone: ‘Se qualcuno di veramente affidabile avesse bussato alla porta lo avrei ascoltato. Ferrero lo ha fatto, con tutta la discrezione che piace alla mia famiglia’”.
Per chi volesse vedere la replica dell'intervista, qui il video integrale.






