La sconfitta del centrodestra a Genova, con la vittoria al primo turno della candidata della coalizione progressista Silvia Salis, segna un momento di svolta per la politica ligure e riaccende il dibattito interno alla coalizione dopo mesi di tensioni e scandali. La scelta dei genovesi alle urne arriva a poco più di un anno dall’arresto di Giovanni Toti, ex presidente della Regione, avvenuto il 7 maggio 2024 con l’accusa di corruzione e voto di scambio, che ha terremotato gli equilibri politici locali e regionali. L’inchiesta, che ha coinvolto imprenditori e funzionari pubblici, ha portato alle dimissioni di Toti e alla successiva elezione di Marco Bucci a governatore della Liguria, lasciando così vacante la poltrona di sindaco di Genova e costringendo la città a tornare al voto due anni prima del previsto.
La scelta del centrodestra di candidare Pietro Piciocchi, vicesindaco di Bucci per gli otto anni di mandato, e non Ilaria Cavo, indicata come vice-sindaco fin dal principio della campagna elettorale, ha lasciato più di un rimpianto tra i sostenitori della coalizione. Cavo, ex assessora e oggi parlamentare, ha raccolto 3160 preferenze con la lista Noi Moderati - Orgoglio Genova, risultando la più votata in assoluto tra i consiglieri comunali, un risultato che secondo molti avrebbe potuto cambiare le sorti della sfida se fosse stata lei la candidata sindaca.
E’ proprio Giovanni Toti che, postando sui social in una foto che lo ritrae insieme alla moglie, a Cavo e a Giacomo Giampedrone, ricorda la notte della vittoria alle regionali del 2015, sottolineando come da allora il centrodestra abbia “vinto tutto”, fino alla sconfitta di ieri: “Nella vita si vince e si perde e talvolta le sconfitte insegnano più delle vittorie. Anche in questo momento difficile, Ilaria Cavo ha saputo raccogliere quasi 3200 preferenze personali. Un record assoluto, un successo personale e di una squadra che ha superato tante difficoltà. Il segno tangibile di una storia che tanti genovesi non vogliono dimenticare, premiando chi con orgoglio e coraggio l’ha rivendicata. Buon lavoro Ilaria e buona fortuna al nuovo Sindaco della Città, Silvia Salis.” Un messaggio che suona come un passaggio di testimone. Ilaria Cavo, dal canto suo, ha ringraziato i suoi elettori per la fiducia e la stima, rivendicando il gioco di squadra e la scelta, non scontata, di candidarsi in prima persona: “Ci sarà il tempo per le riflessioni e per metabolizzare questo momento. Di certo essere la candidata più votata di Genova oggi mi riempie di orgoglio e responsabilità. Sarò in consiglio comunale (in un raccordo con il mio ruolo da parlamentare) lavorando al meglio per la nostra Genova.”
Il risultato ha riacceso qualche malumore nel centrodestra: in molti, a urne chiuse, si interrogano sulla scelta di puntare su Piciocchi e non su Cavo, che con il suo consenso personale avrebbe potuto rappresentare un’alternativa più competitiva contro Salis. Il campo progressista, unito attorno alla figura di Silvia Salis, ha invece conquistato Genova con un netto distacco, triplicando i seggi di Fratelli d’Italia in consiglio comunale. E aprendo le porte alle riflessioni.






