"Quello che chiediamo alle istituzioni, locali e nazionali, è di farsi garanti su un tema centrale: l'analisi del rischio, da un punto di vista della sicurezza e del rispetto degli standard, è corretta o non è corretta? Chi ha ragione?".
Conclusa campagna elettorale e voto, torna a far sentire la sua voce il gruppo delle Officine Sampierdarenesi che, sul tema del trasferimento dei depositi chimici da Multedo a ponte Somalia nel bacino portuale di Sampierdarena, chiede chiarezza su uno degli aspetti più seri e più marginalizzati dell'operazione, quello del nulla osta di fattibilità e del rispetto degli standard di sicurezza dell'operazione.
"Una questione importantissima - spiega Barbara Barroero, presidente delle Officine Sampierdarenesi - che è stata non considerata adeguatamente da istituzioni, maggioranze e opposizioni, e non si capisce il perché. Ma la formazione del nulla osta resta nebulosa. La questione è 'antica' e riguarda il fatto che il progetto presentato e che doveva essere valutato per chiarire se rientrasse nei limiti di rischio, è stato prima del 2023 bocciato due volte, anche dopo le integrazioni richieste".
Perplessità che il gruppo delle Officine ha affidato anche ad una nota nella quale si spiega che il nulla osta era stato "rilasciato dal Comitato Tecnico Regionale (CTR) nell’ottobre 2023, che ha dato il via libera alla realizzazione del progetto della Soc. Superba ai fini della sicurezza".
"Il nostro intento è quello di riportare al centro dell’attenzione questa cruciale autorizzazione, affinché il dibattito sulla sicurezza del territorio e del Porto si sviluppi su basi informate e consapevoli", spiega ancora il gruppo.
Sul tema, sulla base di un esposto delle Officine, era stato aperto un fascicolo. "Senza voler entrare nel merito dell’indagine tuttora in corso presso la Procura della Repubblica, che verte proprio sulla formazione nebulosa del NOF - proseguono Officine - è tuttavia da ravvisare che questa vicenda solleva interrogativi molto seri sulla trasparenza del processo decisionale che ha portato il CTR a rilasciare il parere positivo e, di conseguenza, sulla reale sicurezza del deposito. Dagli atti emerge che il Gruppo di Lavoro (GdL) – composto da analisti del rischio nominati ai sensi di legge dal Presidente del CTR per condurre l’istruttoria tecnica – ha riscontrato errori nei calcoli forniti da Superba, tali da ridurre significativamente i livelli di sicurezza dell’impianto". Nonostante questo era arrivato ugualmente il parere positivo.
"Mesi dopo, lo stesso Presidente, audito in Consiglio Regionale sull’argomento, ha dichiarato di aver rilasciato il NOF ritenendo - conclude la nota di Officine - che fosse stato il Gruppo di Lavoro ad aver sbagliato i calcoli. Affermazione mai espressa in precedenza né tantomeno verbalizzata. Essendo in gioco la sicurezza del territorio e dei lavoratori portuali, la domanda fondamentale, alla quale si pretende chiarezza, è la seguente: chi ha ragione? Il Gruppo di Lavoro o il Presidente del CTR? E soprattutto: perché nessuno ha chiesto chiarimenti formali su questo evidente conflitto tra valutazioni tecniche e decisione finale?".