Attualità - 05 giugno 2025, 08:00

Marassi, tra sovraffollamento e mancanza di organici: trecento i detenuti oltre i posti previsti e mancano più di cinquanta agenti

"Con sedicimila carcerati oltre i posti disponibili, omicidi, suicidi, violenze di ogni tipo, stupri e molto altro ancora in carcere non c’è un ordine" afferma il segretario nazionale Uilpa Gennarino De Fazio

Marassi, tra sovraffollamento e mancanza di organici: trecento i detenuti oltre i posti previsti e mancano più di cinquanta agenti

Mentre a Marassi raccolgono i cocci di ore di caos, con 4 poliziotti feriti nelle ore della rivolta di ieri, nel resto di Genova si fa i conti con allarmi rimasti senza risposta per quanto riguarda capienza al collasso e mancanza di organici per gli agenti della penitenziaria, al netto di una giornata che è andata male, ma poteva persino andare peggio.

Molto peggio, se si pensa che a fronteggiare i disordini scoppiati ieri nel carcere di Genova c'erano, al momento delle prime scintille, meno di una 40ina di agenti a fronte di oltre 200 detenuti che hanno tenuto in scacco la struttura circondariale per un pomeriggio, e con lei buona parte del quartiere presidiato all'esterno dal reparto mobile di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa.

Un'escalation di violenza nata, pare, per un regolamento di conti tra due diverse fazioni di detenuti, sulla scia di una presunta violenza sessuale perpetrata il giorno prima in una cella ai danni di un altro detenuto, giovanissimo, che si trovava in ospedale da ore quando gli altri, un reparto intero, ha invaso il piano terra della struttura: 200 e più persone, che nel tentativo di affrontare i presunti aggressori, hanno distrutto un settore del carcere comprese le aule che ospitano la scuola della struttura carceraria.

Alle spalle, una situazione interna incandescente ormai da anni, con il penitenziario di Marassi al collasso dal punto di vista della capienza, 700 e più detenuti a fronte di poco più di 400 posti disponibili, ed organici ridotti all'osso, che giornalmente si trovano a gestire la situazione.
Che ieri è degenerata e ha richiesto l'arrivo, da altre carceri liguri, di circa un centinaio di agenti della polizia penitenziaria richiamati per arginare la rivolta interna.

Se a guardarla da fuori la politica si è espressa rapidamente solidarizzando con gli agenti, che con enorme difficoltà e in tre ore abbondanti sono riusciti a riportare l'ordine dentro il carcere calmando la situazione, restano sul tavolo le parole dei sindacati di polizia penitenziaria. Tutti. Che da anni lanciano allarmi sulla mancanza di organici e sui numeri fuori controllo dei detenuti, Cassandre inascoltate di fronte a una realtà che su tutto il piano ligure mostra difficoltà costanti, mancanza di strutture come il carcere di Savona chiuso da anni e mai sostituito, e un'amministrazione penitenziaria che pur a fronte delle difficoltà correnti accoglie da fuori regione flussi di detenuti in trasferimento indirizzati alle case circondariali liguri.

I numeri sul sovraffollamento sul piano nazionale li fornisce la Uilpa: "Con 16mila detenuti oltre i posti disponibili, omicidi, suicidi, violenze di ogni tipo, stupri e molto altro ancora in carcere non c’è un ordine, inteso come ordinato svolgimento delle normali attività nell’alveo dell’ordinamento giuridico dello Stato", dice il segretario, Gennarino De Fazio.

I dati sugli organici erano stati resi noti poche settimane fa, sempre dai sindacati penitenziari. Su Marassi a fronte di 336 poliziotti previsti in organico ne sono presenti 280, ad Imperia su 58 ce ne sono 50. A Sanremo 140 agenti su una necessità di 185 unità.

Valentina Carosini

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