Meraviglie e leggende di Genova - 08 giugno 2025, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - Il lustrascarpe di piazza Dante

Accanto al palazzo delle Poste si trova una piccola bottega con grandi finestre dallo stile retrò. Qui negli anni Sessanta lavorava il signor Mario che con trementina e olio di gomito faceva veri e propri miracoli con le calzature

La Lancia Ardea grigia era parcheggiata poco distante, in modo che si potesse vedere da una delle vetrate del gabbiotto. 

Quella era la prova inconfutabile: o sciu Mario era arrivato nella sua bottega e si preparava a pulire e lucidare scarpe e stivaletti di ogni persona che quel giorno avesse deciso di affacciarsi.

All’interno, vasetti di latta, panni di vario materiale e spazzole per ogni tipo di pellame erano disposti con precisione, rendendo il lavoro di questo appassionato lustrascarpe quasi una danza ipnotica.

L’odore delle cere si sentiva a qualche metro di distanza ma solamente entrando, nel più religioso silenzio, poteva cogliere il suono ritmico degli strumenti usati per lucidare le tomaie.

Tra trementina e lanolina, con la sua fedele cera Carnauba fatta arrivare direttamente dal Brasile, Mario Michelini ha portato avanti per decenni una tradizione, quella dello sciuscià, che oggi è andata completamente persa.

A ricordarla, però, c’è ancora l’affascinante bottega vetrata, addossata al palazzo delle Poste Centrali, testimone dei tanti cambiamenti della zona. 

Fino agli anni ’80 il gabbiotto ha ospitato l’attività di Michelini prima di venir tramutato negozio di altra natura. 

Dapprima punto di riferimento con la vendita di articoli per acconciature, oggi in questa piccola boutique si incontra la cordialità di Slandy Pizarro che da quattordici anni propone abbigliamento femminile nella sua ‘La vie en rose’.

È lei che mantiene la memoria di quella che è stata la vita di questo luogo dove un tempo si accalcavano uomini e donne chiedendo di far splendere le proprie calzature.

Così, la bottega che fu di Michelini resta testimone di una storia recente fatta di gesti semplici, quasi dimenticati, e chi posa lo sguardo sui grandi vetri può ancora vederlo Mario, tra trementina e spazzole, gettare uno sguardo fugace alla sua Lancia Ardea.

Isabella Rizzitano

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