Gen Z - il mondo dei giovani - 15 giugno 2025, 09:30

Gen Z - Il mondo dei giovani - Spoiler generation: quando l’attesa sparisce e resta solo l’ansia

Dalla visione condivisa ai contenuti divorati in solitaria, il gusto della sorpresa si consuma troppo presto. E lo spoiler diventa il nuovo incubo digitale

Gen Z - Il mondo dei giovani - Spoiler generation: quando l’attesa sparisce e resta solo l’ansia

C’erano una volta le attese. Quelle vere. Quelle che ti costringevano a segnare sul calendario il giorno della nuova puntata della tua serie preferita, a chiuderti in camera per non perdere l’unico passaggio serale, o a sperare che il videoregistratore funzionasse senza tagliare il finale. C’erano i cliffhanger che duravano mesi, a volte anni. E tutti a chiedersi per settimane “ma Ross e Rachel torneranno insieme o no?”.

Oggi, invece, la Generazione Z convive con una minaccia diversa: lo spoiler immediato.

Nell’era delle piattaforme, dove intere stagioni vengono rilasciate in un colpo solo e un episodio può essere reperito facilmente in lingua originale ancora prima che arrivi in Italia, il pericolo di rovinarsi la visione è sempre dietro l’angolo. Un click di troppo su TikTok, una storia su Instagram, un commento sotto un post apparentemente innocuo — ed ecco che il finale che stavi aspettando ti viene servito su un vassoio non richiesto. Crudo. Freddo. E soprattutto prima del tempo.

La fruizione è cambiata, così come il tempo. Non si guarda più insieme, si guarda subito. E se non sei aggiornato, sei tagliato fuori. Perché oggi lo spoiler non è solo un errore: è quasi un’arma, usata anche con leggerezza da chi vuole sentirsi un passo avanti agli altri. Alcuni si giustificano con un finto rispetto: “No spoiler, ma...” — e giù comunque un indizio pesante come un macigno. Altri lo fanno deliberatamente, un po’ per dispetto, un po’ per protagonismo.

E poi ci sono quelli che provano a salvarsi. Disattivano notifiche, bloccano parole chiave su Twitter/X, silenziano gruppi WhatsApp, evitano amici troppo entusiasti o fanatici delle reaction in tempo reale. Una vera e propria lotta quotidiana per difendere il gusto della sorpresa.

Ma la verità è che oggi siamo anche noi a consumare tutto troppo in fretta. Guardiamo intere stagioni in una notte, ci sentiamo in ritardo se non siamo aggiornati al giorno dell’uscita, e dimentichiamo com’era aspettare sette giorni per una nuova puntata. Lo spoiler nasce anche da questa fame di contenuti, da un’ansia collettiva di “non perdersi nulla” e di esserci adesso.

E mentre alcune piattaforme provano a tornare al formato settimanale (vedi Disney+ o Prime Video per certe serie), la frenesia rimane. È un paradosso: più contenuti ci sono, meno tempo abbiamo per goderli. E chi non si adegua, rischia di essere tagliato fuori dalla conversazione. O peggio: da un commento a caso sotto un video virale.

Alla fine, forse, lo spoiler è diventato una delle grandi sfide culturali dell’era digitale. Non si può più evitarlo del tutto, ma si può provare a rallentare, a riscoprire il piacere dell’attesa, o almeno a rispettare quel tempo personale che ognuno ha nel guardare una storia.

Dopotutto, non è solo una questione di trama. È questione di emozioni. Di sentirle nel momento giusto. Quando siamo pronti. Non quando qualcun altro decide per noi.

Martina Colladon

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