Cronaca - 17 giugno 2025, 08:00

Ponte Morandi, via alla requisitoria: in aula i nomi delle vittime. Possetti: "Data umanità a lavoro molto tecnico, per noi è importante"

Ultima fase del processo con cinquantasette imputati, attese almeno due mesi di udienze. Pm Cotugno in aula: "Siamo qui per chi sopra e sotto quel ponte ha perso la vita"

Ponte Morandi, via alla requisitoria: in aula i nomi delle vittime. Possetti: "Data umanità a lavoro molto tecnico, per noi è importante"

"E' stato molto importante ieri partire con la requisitoria dei pm, da qui in poi ci saranno parecchie udienze perché tutto si basa sul documento finale della procura che è di circa 6mila pagine, un documento molto approfondito, molto dettagliato e chiaramente in requisitoria daranno le linee guida sia su come tutto il lavoro è stato fatto sia sul dettaglio, riguardo le singole imputazioni". Quel 'parecchie udienze' di Egle Possetti equivale ad almeno due mesi, ma al termine di una lunga giornata in udienza, la portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del ponte Morandi di Genova racconta così questa nuova fase del processo che si apre con l'ultima lunga parte destinata alla requisitoria dei pm. Succede dopo tre anni di udienze e quasi 7 trascorsi dalla strage costata la vita a 43 persone travolte dal disastro del viadotto Polcevera il 14 agosto del 2018, data che segna il prima e il dopo nella vita di tanti tra coloro che si sono ritrovati nell'aula allestita nella tensostruttura dentro palazzo di giustizia di Genova. Prima e dopo per la città, per i familiari delle vittime, e anche per chi all'inchiesta e al processo ha dedicato questi anni.
Lo ha ricordato il pm Walter Cotugno in aula che, prima di entrare nel merito, ha premesso: "non siamo qui per quel ponte, per quel cemento, ma per chi sopra e sotto a quel ponte ha perso la vita".  Quella che si è aperta ieri sarà l'ultima fase di un processo mastodontico, che porterà verso la sentenza di primo grado sulle responsabilità, con tempistiche commisurate all'entità del procedimento intero, a carico di 57 imputati, ma sulle quali fin dal principio c'è stato il massimo impegno per poter garantire una pronuncia in tempi congrui. O più congrui possibile, considerata la vastità delle accuse, delle perizie, delle ricostruzioni indietro nel tempo per risalire alla catena di responsabilità.
Un'ultima fase lunga, durerà almeno due mesi, ma l'avvio prima della pausa estiva permette di sperare nella possibilità di arrivare a sentenza entro la prima parte del 2026.
"I pm - continua Possetti - hanno sottolineato anche l'aspetto che li ha portati in questi anni ad affrontare questa indagine, è stato un gesto devo dire per noi inaspettato che il dottor Cotugno partisse citando i nomi di tutte le vittime. Ed è stata una cosa molto importante perché ha avvicinato la parte tecnica e quella legale, alla parte umana. E quindi citando i nomi delle vittime, rendendo omaggio a queste persone, hanno voluto dare un'umanità a tutto un lavoro che è necessariamente molto tecnico e quindi deve essere svolto in termini più pragmatici. Per noi è stato molto, molto importante. Per noi che eravamo in aula e per gli altri parenti che non erano presenti".
Sull'aspettativa di una pronuncia entro l'estate del prossimo anno, conclude Possetti, si può sperare. "Credo di sì e speriamo, insomma, che i tempi possano essere il più possibile limitati.  Intanto seguiremo questa fase processuale con tanta attenzione, come dall'inizio fino ad oggi".

Valentina Carosini

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