A nemmeno di un giorno di distanza dallo scandalo che ha travolto il Reparto Sicurezza Urbana della polizia locale di Genova e l’ex assessore Sergio Gambino, indagato per presunti gravi illeciti, l’ex candidato sindaco Pietro Piciocchi rompe il silenzio con un intervento deciso. Il suo lungo post, affidato ai social, è un atto di denuncia ma anche di difesa dell’operato di molti agenti, e una critica alle prime reazioni della sindaca Silvia Salis.
“Quanto accaduto oggi mi ha lasciato sgomento”, scrive Piciocchi, “e, dopo attenta riflessione, vorrei proporre alcune osservazioni. Un grande ringraziamento va anzitutto alle due agenti della polizia locale che si sono rivolte all’autorità giudiziaria: sono state coraggiose e fanno parte della stragrande maggioranza del corpo che ho conosciuto in questi anni e che lavora con disciplina e onore”.
Il secondo pensiero va alla magistratura: “Ripongo in essa tutta la mia fiducia. Ovviamente non commento l’indagine, ma prendo atto degli addebiti ipotizzati a carico dell’ex assessore Gambino che, se confermati, sarebbero di una gravità inaudita, tali da lasciarmi letteralmente inorridito e disgustato”.
Piciocchi articola poi tre riflessioni generali, che toccano direttamente il nodo politico emerso dopo la conferenza stampa della sindaca Salis.
“Il Reparto Sicurezza Urbana – dice – ha operato in questi anni con determinazione nel centro storico, contribuendo al recupero di zone segnate dallo spaccio e dal degrado. Ha lavorato fianco a fianco con le altre forze dell’ordine seguendo le direttive del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le condotte gravemente illecite di alcuni non devono inficiare il lavoro encomiabile della maggioranza”.
A questo proposito, Piciocchi mette in guardia da un possibile ridimensionamento del reparto: “Saremo risolutamente contrari ad ogni ipotesi di smantellamento. Le parole pronunciate oggi dalla sindaca mi preoccupano molto: vanno nella direzione di disimpegnare la polizia locale dai compiti di sicurezza urbana. Buttare via il bambino con l’acqua sporca sarebbe un gravissimo errore”.
L’ex candidato sindaco chiede maggiore concertazione: “Prima di dichiarazioni estemporanee su temi così delicati, la sindaca dovrebbe confrontarsi con le autorità preposte alla sicurezza: Prefetto, Questore, Carabinieri, Guardia di Finanza, Procura. Le strategie devono essere sinergiche e condivise”.
Piciocchi non risparmia critiche nemmeno sul piano politico e personale, replicando alle accuse di campagne elettorali dai toni offensivi: “Sono stufo di sentire che il centrodestra avrebbe condotto una campagna improntata a offese personali. Questo è falso. Io sono stato definito ‘coniglio riproduttore’, si è parlato di ‘lotta all’ultimo spermatozoo’ riferendosi alla mia famiglia, ma non ho mai fatto la vittima. Eppure Salis non ha mai preso le distanze da queste orrende ingiurie pronunciate da candidati delle sue liste”.
Infine, Piciocchi rivendica i rapporti costruiti durante il mandato con i dipendenti comunali: “Ho avuto fino a venticinque deleghe, ho sempre rispettato la distinzione tra politica e amministrazione e valorizzato il lavoro dei nostri funzionari. Accuse generiche su un’amministrazione che avrebbe angariato il personale sono inaccettabili. È vero l’esatto contrario”.
Conclude con un appello alla coerenza istituzionale: “Chi si dice garantista, lo sia anche nei fatti. Non si usino i comportamenti riprovevoli di pochi per smantellare quanto di buono è stato fatto”.






