“Apprendiamo da notizie di stampa che lo scorso 6 maggio il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrebbe dato il via libera formale al progetto che prevede la costruzione di una funivia destinata a portare turisti dalla Stazione Marittima e Forte Begato. Solo ieri si è venuti pubblicamente a conoscenza della lettera inviata dal Ministero al Comune di Genova, a poche settimane dalle elezioni. Tutto questo ci indigna ma non ci stupisce”.
Così i rappresentanti di Spi Cgil Centro Est intervengono a commento dell’ok arrivato nelle scorse ore da parte del MIT al contestassimo progetto per la funivia del Lagaccio. Un’opera fortemente voluta dall’ex amministrazione comunale di centrodestra che, però, l’aveva poi eliminata dal proprio programma elettorale facendola, di fatto, sparire dai programmi futuri per la città. Ora, inevitabilmente, il ‘via libera’ arrivato dal Ministero fa discutere.
“L’allora vicesindaco e candidato sindaco, Pietro Piciocchi, sempre a mezzo stampa, aveva affermato che il parere tecnico definitivo sarebbe arrivato dopo le elezioni ma aveva detto di voler portare a compimento quell’opera, poi però non ne aveva più parlato, facendo sparire la questione dalla sua campagna elettorale - aggiungono dal sindacato - forse si era reso conto che, in vista delle votazioni, conveniva mettere la sordina a quella che pure definiva ‘una grande opera sociale’, visto che gli abitanti del Lagaccio l’avevano sonoramente bocciata, preoccupati per l’impatto sociale, ambientale e paesaggistico di un eco-mostro che passerebbe sulle loro teste e tra le loro case, gravando su un territorio già fragile, circondato da siepi di muri, alcuni dei quali pericolanti, e classificato ‘zona rossa’, alluvionabile con il Rio Lagaccio, definito da alcuni geologi una ‘bomba a orologeria’”.
“Al Lagaccio c’è bisogno anzitutto di uno studio sull’assetto idrogeologico - prosegue la nota - promesso dall’ex vice sindaco ma mai pervenuto, decisivo anche per proseguire la riqualificazione dell’ex Caserma Gavoglio, e poi di risposte, anch’esse mai pervenute, alla desertificazione dei servizi e dei posti auto, nonché ai problemi di viabilità e di manutenzione ordinaria, con la conseguenza di un degrado che alimenta una sensazione di abbandono e insicurezza. A questo territorio servono servizi, non ulteriori servitù. Perciò diciamo ‘no’ alla funivia e all’isola ecologica e ‘sì’ a interventi di rigenerazione urbana e sociale, uniti al risanamento e alla manutenzione del territorio”.
“Abbiamo accolto con favore le parole della neo sindaca Silvia Salis e della neo presidente di Municipio, Simona Cosso - concludono dallo Spi Cgil - che hanno espresso una netta contrarietà alla funivia e hanno detto di voler studiare una diversa collocazione per l’isola ecologica, dunque ci si aspetta atti concreti conseguenti. La mole di questioni che i nuovi amministratori devono affrontare è notevole: quello che si chiede è ristabilire una democrazia reale, sostanziata dalla presa di parola e di impegno dei cittadini, con processi partecipativi efficaci, dove insieme, ciascuno con il suo ruolo e le sue responsabilità, affronti i problemi e ricerchi soluzioni”.