Attualità - 20 giugno 2025, 08:00

Alla scoperta dei Rolli - Palazzo Cristoforo Spinola

Oggi quasi meno osservato, questo palazzo deve molta della sua fama alla quasi totale ricostruzione di Tomaso Pallavicini agli inizi del Seicento che ne cambiarono per sempre il destino

Alla scoperta dei Rolli - Palazzo Cristoforo Spinola

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i venerdì successivi, ‘Alla scoperta dei Rolli’, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato a una delle caratteristiche principali della nostra città, che è valsa anni fa il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del sistema dei Palazzi dei Rolli: edifici che sono vere e proprie perle del centro storico e non solo. Vi accompagneremo dentro con i nostri racconti, ve li faremo scoprire con le fotografie, vi illustreremo aneddoti e curiosità. Sempre per amore di Genova e delle nostre eccellenze. Buon viaggio insieme a noi!

A pochi passi da via Garibaldi, affacciato su piazza della Nunziata, si trova un palazzo storicamente iscritto nell’elenco dei Rolli e che deve la sua fortuna non al suo fondatore, Cristoforo Spinola di cui porta il nome, bensì a colui che lo ricostruì quasi completamente, Tomaso Pallavicini.

Palazzo Cristoforo Spinola sorge su un’area definita del ‘Guastato’ che tra Cinquecento e Seicento rappresentava il limite dell’espansione urbanistica pianificata di Genova.

La sua posizione permetteva a questo palazzo di dominare una sorta di crocevia com’era quello segnato dall’incrocio di via Balbi e di largo della Zecca.

Dal 1614 fu sede di riunione dei governatori della famiglia Pallavicini, che ne mantennero la proprietà per diversi secoli.

A uno di loro, Tomaso Pallavicini appunto, si deve il quasi totale rifacimento, realizzato tra il 1620 e il 1621, che cambiò quasi totalmente l’aspetto e la planimetria dell’edificio originale.

Nel tempo, numerosi rimaneggiamenti hanno modificato la planimetria originale descritta anche nelle tavole di Rubens, ma l’impostazione generale con il corpo basso della terrazza al secondo piano nobile e lo scalone laterale è ancora riconoscibile.

La facciata monocroma attuale ha cancellato le antiche decorazioni a fresco realizzate tra il 1837 e il 1838, mentre negli anni ’30 del Novecento il palazzo fu interessato da interventi legati alla nuova viabilità cittadina, con la realizzazione di un porticato pedonale pubblico su via Bensa, tuttora esistente.

Il palazzo conserva tracce di un passato artistico prestigioso. Nel Seicento, grazie a Tomaso Pallavicini, l’edificio divenne un centro culturale e di rappresentanza, ospitando collezioni di dipinti, argenti e arredi di grande valore. L’interno si articola su più piani, con un piano nobile caratterizzato da locali affrescati e decorati, sebbene oggi solo alcune sale siano visibili, in particolare quelle destinate ai servizi per studenti universitari.

Divenuto proprietà privata, dal 1880 fino al 2007 il palazzo fu sede dell’Acquedotto De Ferrari Galliera, e successivamente ha ospitato uffici universitari e attività commerciali. Nel 2015 è stato acquistato dall’editore Nino Aragno, che ha promosso un importante intervento di restauro e ammodernamento, tra cui il rifacimento della facciata, la sistemazione degli interni e la sostituzione dell’ascensore storico con un impianto moderno, accessibile anche a persone con disabilità.

Oggi Palazzo Cristoforo Spinola continua a essere un punto di riferimento nel tessuto urbano genovese, ospitando uffici e servizi dell’Università degli Studi di Genova, in un perfetto equilibrio tra storia, arte e funzionalità.

Isabella Rizzitano

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