Attualità - 23 giugno 2025, 08:00

Botteghe storiche e locali di tradizione - Polleria Ceccarelli, quasi un secolo di storia e tradizione a Sestri Ponente: “L’identità e la qualità sono la nostra forza”

Dalla origini con il bisnonno Egisto al successo odierno, Fabio Ceccarelli racconta l'evoluzione di un negozio che dal 1933 ad oggi ha mantenuto la sua "autenticità artigianale", puntando su prodotti freschi e un rapporto umano con clienti e collaboratori, portando avanti con passione un mestiere che dura nel tempo

Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi!

In un'epoca dove i ritmi frenetici e la grande distribuzione sembrano dettare le regole del commercio, c'è un luogo a Sestri Ponente che resiste al tempo, custodendo storie, sapori e un'autenticità rara. È la Polleria Ceccarelli, in via Alfredo D'Andrade, che dal lontano 1933 anima il quartiere con la sua presenza, preparandosi a celebrare un secolo di attività. Un traguardo importante, che la rende non solo un punto di riferimento commerciale, ma un vero e proprio pezzo di storia e identità per l'intera comunità. A narrare questo viaggio attraverso quattro generazioni di passione e dedizione è Fabio Ceccarelli, attuale titolare, che con orgoglio e profonda conoscenza del mestiere racconta l'evoluzione di un'impresa familiare che ha saputo innovarsi senza mai tradire le proprie radici.

La storia della Polleria Ceccarelli inizia nel lontano 1933, grazie all'intuizione del bisnonno Egisto. Originario di San Mauro Pascoli, nel Riminese, Egisto aprì il locale, supportato da un cugino con un allevamento in zona.: "Si faceva mandare giù la roba, ed è incominciato così", ricorda Fabio. Alla sua morte prematura, l'attività passò al figlio Giovanni, il nonno di Fabio, noto come "Nanni u polaieu". Insieme alla nonna di Fabio, gestirono il negozio per cinquantacinque anni, dedicandovisi completamente.

Nel 1970, la terza generazione fece il suo ingresso: Filippo, il papà di Fabio, affiancato dalla moglie Claudia, continuò l'attività fino al 2018. L'inizio del 2019 ha segnato il passaggio ufficiale del testimone a Fabio, già attivo dal 1995: "Ho iniziato nel '95 con mia madre, mio padre e mia sorella", spiega Fabio, che ha visto sua sorella lasciare l'attività anni dopo a causa delle difficoltà logistiche legate abitando nell'ovadese. 

Parallelamente al negozio, nei primi anni '70 il padre di Fabio avviò un'attività di ingrosso di uova, che Fabio porta avanti ancora oggi: "Settimanalmente ho un deposito, arriva giù l'allevatore, mi scarica uova e prodotti per gelateria a base di uova", spiega. Da qui, Fabio si occupa personalmente delle consegne a pastifici, laboratori di pasta fresca e fruttivendoli.

Fabio, oggi cinquantenne, è entrato nell'attività di famiglia subito dopo il militare: "Se fosse stato solo da rimanere tutto il giorno qua in negozio non lo so, però col fatto che c'era un po' negozio e un po' ingrosso, la cosa era abbastanza diversificata, risultava poco monotona. Ho detto: 'Va bene, ne vale la pena'", ricorda. Quella decisione arrivò nonostante una potenziale offerta dalla Fincantieri: "Ho detto: 'Continuo con l'attività di famiglia'. Sono contento della scelta, ci sono cresciuto da bambino, ero dietro al bancone". 

Crescere e lavorare a Sestri Ponente ha permesso a Fabio di osservare i cambiamenti del quartiere: "La Sestri di adesso è totalmente differente dalla Sestri di una volta, a parte il degrado e la sporcizia. Prima era tutta una bottega, adesso si è perso tutto. Un po' di tristezza mi viene a pensare a come era una volta Sestri, proprio una piccola bomboniera". 

Il mestiere del "polaieu" ha subito una trasformazione radicale: "Mia nonna diceva: 'Se voi aveste incominciato quando abbiamo incominciato, sareste scappati via'", racconta Fabio. Ai loro tempi, le bestie erano vive: "C'erano le gabbie e un sacco di lavoro a star dietro a queste bestie. Poi c'era il piume, venivano giù in negozio alle tre di notte. Era un lavoraccio". Anche il controllo delle uova era diverso, perché le specchiavano. Oggi i volumi sono maggiori, ma il lavoro è completamente cambiato.

Ceccarelli non si considera un "capo" o un "boss": "Se mi chiamano così, mi incendio - afferma sorridendo -. Per me sono la mia seconda famiglia". Con lui lavorano cinque persone, che definisce collaboratori. 

La Polleria Ceccarelli si distingue per la scelta di non vendere prodotti pronti industrialmente: "A me di roba pronta, tagliata, non mi arriva niente - sottolinea Fabio - Vengo da una scuola di pensiero dove mi hanno insegnato che, se sei bravo nel tuo mestiere, vai avanti con la tua roba".  Molte pollerie si sono trasformate, ma "noi no, di cotto abbiamo solo il girarrosto", precisa.

Per raggiungere una clientela più giovane, hanno diversificato l'offerta. Oltre alla carne cruda tradizionale, hanno introdotto preparazioni pronte all'uso: "Ormai un pollo intero o una gallina, o la cuoce la nonna per tutta la famiglia. Se no i ragazzi vanno su svizzere, spiedini, cotolette, polpette. Sono i classici pronti all'uso". La chiave è la preparazione interna: "Mi arriva la bestia intera, quindi so quello che arriva e so quello che vendo. Ne faccio anche un discorso di qualità. Ho costi maggiori, ma a livello di qualità c'è un po' di differenza. E comunque all'oggi i numeri ci danno ragione". 

La filosofia di Fabio è incentrata sulla specializzazione: "È giusto che ognuno si dovrebbe vendere la sua roba anche per un discorso di professionalità - sostiene - Io mi specializzo su questo settore: se vuoi un determinato tipo di prodotto lo vieni a prendere dal polivendolo; se ne vuoi un altro vai dal macellaio". 

Il lavoro del bottegaio comporta sacrifici: "Questo comporta un sacco di pensieri, stanchezza a livello fisico e psicologico. Io non faccio ferie, e dopo tre o quattro giorni che non penso al lavoro mi manca già qualcosa - racconta -. È la realtà del bottegaio di una volta. Non aspetti nient'altro di andare in ferie e poi, quando ci sei, inizi a pensare al negozio". 

Molte attività storiche stanno chiudendo, e Fabio ne è consapevole: "La gente oggi è sempre più coi tempi tirati, preferisce andare nella grande distribuzione. Magari a livello qualitativo non hai la stessa offerta, però sono di corsa, faccio un giro al supermercato, prendo quello che devo prendere, saluti". 

L'arrivo di Esselunga a Sestri Ponente preoccupa, ma Fabio è realista: "Ogni albero fa la sua ombra. Cercheremo di resistere, è chiaro che un po' di qualche problema ce lo creerà". Ricorda come l'apertura della Metro a Bolzaneto, da bambino, avesse generato simili preoccupazioni: "Sicuramente Esselunga potrà influire, perché rimane vicina. Vedremo, dai. Nel frattempo, io cerco di continuare così come sono improntato". 

La qualità dei prodotti Ceccarelli è garantita anche da fornitori di lunga data: "Nel momento in cui arriva la bestia intera, so chi me la manda, so quello che lavoro, come l'hanno trattata, come l'hanno curata - spiega Fabio - Ho i miei fornitori che mi servono da una vita. Gente che mi serve non a me, ma forse mio padre, mio nonno".  Ricorda il mercato del pollame al Campasso, ormai scomparso: "Io da loro ci compro, ormai c'è un rapporto quasi fraterno. Sanno quello che voglio e non vedo perché dovrei andare a cambiare. Cerco sempre di cambiare in meglio a livello di prodotto". 

Guardando al futuro, Fabio Ceccarelli è ottimista ma cauto: "Spero di continuare così come stiamo andando adesso, salute permettendo. Ho due o tre progetti in mente, ma per ora non dico niente. Conto di andare avanti così, non ti dico quanto perché non lo so. Per ora mi diverto e finché mi diverto vado avanti", conclude. 

Federico Antonopulo

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