Estate non è solo sinonimo di vacanze, mare e giornate lunghe.
In città, infatti, la bella stagione è il momento in cui vengono realizzate le cosiddette “stese”, ovvero il rifacimento del manto stradale. Una scelta che non ha nulla di casuale e che risponde a precise logiche tecniche, logistiche e climatiche.
Il coordinamento degli interventi coinvolge il Comune, la Polizia Locale e A.S.Ter., l’azienda partecipata che gestisce la manutenzione della rete viaria. Ogni intervento viene preceduto da un’ordinanza di modifica temporanea della viabilità, pubblicata sul sito del Comune e comunicata ai cittadini attraverso i canali ufficiali. Le ordinanze stabiliscono divieti di sosta, chiusure parziali o totali e, quando necessario, la deviazione dei mezzi pubblici.
Scegliere l’estate, inoltre, consente di sfruttare una serie di vantaggi: le temperature più alte favoriscono la lavorabilità dei materiali bituminosi, l’assenza di pioggia riduce il rischio di interruzioni e il minore traffico veicolare – dovuto anche alla riduzione dei flussi pendolari – facilita le operazioni. Per minimizzare i disagi, molti cantieri vengono organizzati in orario notturno, quando la città rallenta e l’impatto sulla circolazione è minore.
Ma cosa significa davvero “asfaltare una strada”?
Dietro ogni “stesa” si nasconde un’operazione complessa, articolata in diverse fasi. Si parte solitamente con la fresatura del vecchio asfalto: una macchina rimuove la parte superficiale della pavimentazione, eliminando buche, crepe e irregolarità. Nei casi più critici si interviene anche sugli strati sottostanti, compreso il cosiddetto binder, ovvero lo strato portante, e – se necessario – sul rilevato stradale, la struttura alla base della carreggiata.
Segue poi la posa del nuovo conglomerato bituminoso, che viene steso a caldo con apposite macchine vibrofinitrici e successivamente rullato. A seconda delle condizioni della strada, si stende un binder (più spesso e strutturale), un tappeto di usura (più sottile, che assicura comfort e sicurezza), o entrambi.
Anche il tipo di asfalto impiegato varia in funzione del contesto: si va da quello tradizionale, usato nella maggior parte dei casi, a quello drenante, che favorisce lo smaltimento dell’acqua piovana e riduce il rischio di aquaplaning, fino a tipologie più specifiche come il bitume modificato “hard”, adatto a sopportare sollecitazioni elevate, oppure asfalti colorati, usati per scopi estetici o segnaletici.
La stagione estiva delle stese, dunque, non è solo una routine tecnica ma un investimento sulla qualità urbana, sulla sicurezza degli utenti e sul comfort di guida. Piccoli disagi temporanei, come i divieti o le deviazioni, sono il prezzo da pagare per interventi che migliorano la viabilità nel lungo periodo. Sapere come funzionano questi lavori significa anche riconoscere il valore di una manutenzione che, quando è ben pianificata, incide direttamente sulla qualità della vita quotidiana.









