Continua rimane infuocato il dibattito politico, e non solo, attorno alla questione Skymetro.
L’ultimo ‘colpo di scena’ arriva dall’ex vice sindaco Pietro Piciocchi che affida a Facebook un post in cui si scaglia contro la Giunta Salis colpevole, a suo dire, di aver diffuso informazioni false circa la possibilità di perdere i fondi se non fosse stata rispettata la scadenza al 31 dicembre per la cantierabilità dell’opera e di averlo fatto dopo il no del Mit alla proroga.
Piciocchi cita il decreto-legge n. 95 del 30 giugno 2025, entrato in vigore il 1° luglio, che all’articolo 3 istituisce un “fondo unico per il potenziamento delle reti metropolitane e del trasporto rapido di massa”. Tale norma, secondo l’ex vicesindaco, garantisce che “i Comuni che hanno ottenuto finanziamenti per opere come lo Skymetro e che pensano di non rispettare la scadenza di fine anno possono ottenere che i soldi vengano mantenuti”, consentendo la prosecuzione delle opere finanziate tramite questo fondo.
Inoltre il decreto prevede che i Comuni siano “autorizzati a concludere le fasi autorizzative eventualmente già avviate ai fini del finanziamento” . Questo, per Piciocchi, “cancella il castello di bugie che hanno raccontato ieri” per attribuire all’Amministrazione precedente la colpa dei ritardi.
L’ex vicesindaco aggiunge che “non serve più chiedere nessuna proroga, hanno lo stesso la possibilità di andare avanti”, e lancia un avvertimento: “Oppure, se non vogliono questo progetto, si devono assumere una chiara responsabilità politica”, smascherando i tentativi di scaricare le colpe sui predecessori.
Il confronto tra Comune e MIT resta teso. La sindaca Salis aveva sostenuto che “già la Giunta Piciocchi aveva chiesto una proroga” di sei mesi nel maggio scorso. Il Ministero, durante l’incontro che si è svolto ieri a Roma, ha ribadito che non esiste l’ipotesi di una proroga ulteriore e che, in caso di ritardo, i fondi rischiano di essere definiti riutilizzabili altrove.
Secondo Piciocchi, la normativa garantisce salvaguardie sul piano economico. La domanda è dunque se l’amministrazione di Genova intende procedere davvero oppure tirarsi indietro, prendendosi la responsabilità di un passo indietro. “Quello che francamente è del tutto inaccettabile - conclude Piciocchi - è che continuino a scaricare le colpe su chi li ha preceduti per evitare di prendere decisioni scomode".






