Politica - 10 luglio 2025, 18:01

Teatro Akropolis escluso dai fondi statali. Montanari: “Stupiti ma determinati a garantire continuità”

Il Consiglio comunale approva all’unanimità un ordine del giorno straordinario per chiedere spiegazioni al Ministero e una revisione della valutazione che ha penalizzato il teatro del ponente e non solo. Tra le ipotesi in campo anche una strategia per garantire sostegni stabili

Teatro Akropolis escluso dai fondi statali. Montanari: “Stupiti ma determinati a garantire continuità”

Un punteggio inspiegabilmente basso, l’esclusione dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo  (FNSV) per il triennio 2025–2027, e una reazione forte da parte del Consiglio comunale di Genova: il Teatro Akropolis non può essere lasciato indietro.

La notizia dell’esclusione del teatro del ponente dal finanziamento nazionale ha suscitato decine di reazioni e la forte preoccupazione per quello che sarà il futuro di questa importante realtà del ponente cittadino e non solo, capace con il suo programma, la ricerca e la formazione, di essere una delle eccellenze italiane.

La questione Akropolis è arrivata in Consiglio comunale con un ordine del giorno straordinario  presentato dal gruppo consiliare della Lista Civica Silvia Salis e approvato dall’aula all’unanimità, dopo una discussione che ha visto interventi di diversi esponenti delle forze politiche di maggioranza e opposizione.

Il documento impegna l’amministrazione a chiedere spiegazioni ufficiali al Ministero della Cultura, a trovare soluzioni per garantire lo svolgimento del festival “Testimonianze ricerca azioni” e, soprattutto, ad avviare un percorso per un sostegno istituzionale stabile a una realtà culturale considerata da tutti essenziale per il ponente cittadino.

È un fatto che preoccupa”, ha esordito la consigliera Pd Donatella Alfonso, evidenziando l’assenza di criteri nell’assegnazione dei punteggi di valutazione.

Alle sue parole ha fatto eco Sara Tassara, firmataria assieme a Filippo Bruzzone dell’ordine del giorno straordinario.

“L’Akropolis è un unicum cittadino e regionale, un centro di ricerca, un luogo di residenze artistiche e innovazione. Prenderlo di mira vuol dire colpire un modo di fare cultura. Si priva Genova, la Liguria, e l’Italia intera di una delle sue voci più coraggiose”.

Il festival è stato declassato da un punteggio di 29 a 8,9, insufficiente per accedere ai fondi il cui limite minimo è fissato a 10. Numeri che non riflettono l’impatto reale del progetto, che in quindici anni ha registrato quarantamila presenze, mille e trecento artisti ospitati, cinquecentoquindici eventi, oltre tremila ragazze e ragazzi coinvolti in percorsi educativi e formativi.

La consigliera Maria Luisa Centofanti, che ha ricordato la nascita del teatro: “Akropolis è il cuore del Ponente, nato con il contributo della scuola e dei cittadini. Ha formato tecnici, operatori, ha creato lavoro e cultura. Spegnere questa realtà vuol dire cancellare anni di sforzi condivisi”.

A difendere il teatro anche l’ex vice sindaco facente funzioni e oggi consigliere comunale tra le fila di Vince Genova Pietro Piciocchi che ha ricordato come a dicembre 2024 siano stati stanziati ottantamila euro a favore del teatro: Siamo tutti a fare il tifo per Akropolis. Il nostro voto è favorevole. Ma vogliamo anche l’accesso agli atti e chiarezza su quanto accaduto, per sostenere la struttura dentro e fuori dal bando”.

A chiudere la seduta prima della votazione è stato l’intervento dell’assessore alla Cultura Giacomo Montanari, che ha riconosciuto pubblicamente la qualità del lavoro artistico e territoriale svolto dal teatro Akropolis, sottolineando come sia necessario un cambio di passo nel sostegno alla cultura.

“Siamo tutti a conoscenza della qualità espressa dal teatro Akropolis, della valorizzazione del territorio, della ricerca, della pluralità. Uno dei primi atti del mandato è stato proprio quello di confermare lo stanziamento e di emettere il bando al quale Akropolis ha partecipato, aggiudicandosi il precedente alle periferie - ha spiegato Montanari - Vogliamo trovare sistemi che permettano di erogare risorse in maniera ricorrente. Il 26 giugno abbiamo avviato un dialogo diretto con il sottosegretario Mazzi a Palazzo Tursi. È stato un confronto importante e positivo”.

Ma non nasconde lo stupore per l’esclusione: “Non posso dire di non essere stupito dalla valutazione ricevuta. Le dimissioni di tre commissari della commissione tecnica nominati dagli enti locali evidenziano criticità nei criteri adottati. I criteri devono essere qualitativi, con indicatori come l’impatto sociale e lo sviluppo dei territori. Vogliamo verificare quanto accaduto”.

L’approvazione da parte del Consiglio Comunale impegna Sindaca e giunga a chiedere chiarimenti al MIC sulla valutazione , dove possibile, chiederne una revisione, a garantire la realizzazione del Festival 2025 attraverso fondi comunali o altri strumenti, a creare un sostegno strutturale per il Teatro Akropolis che consenta continuità e crescita.

L’esclusione del teatro dal finanziamento FNSV è un caso che non ha precedenti e che ha colpito altre realtà in Liguria e in tutto il territorio nazionale. Un terremoto che può però permettere di aprire dibattiti importanti rimettendo al centro il ruolo del teatro, della ricerca, ma allo stesso tempo l’impegno che questi presidi culturali portano avanti in diversi ambiti, a cominciare da quello della formazione, facendo gravitare attorno a loro stessi la popolazione.

Certamente, il Teatro Akropolis non è solo.


 

Isabella Rizzitano


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