Politica - 11 luglio 2025, 18:33

Centro commerciale al Palasport, davvero Bucci ha ragione quando dice che è ancora possibile cambiare le cose? Beghin: “Forse per chi piega le istituzioni alla volontà politica”

L’assessora al Commercio parla di “un secondo centro commerciale generalista senza nessuna attrazione turistica” e della completa assenza del tema marittimo annunciato ma del tutto assente tra i negozi previsti

Tiziana Beghin, assessora al Commercio del Comune di Genova

Da quando il presidente Marco Bucci ha detto che la questione del centro commerciale al Palasportè roba del Comune” e, soprattutto, che “si può cambiare”, in tanti legittimamente si chiedono se sia veramente così. Se ora sia tutto in mano alla nuova amministrazione che siede a Palazzo Tursi e se, effettivamente, qualcosa si possa cambiare. Confcommercio ha già esternato chiaramente le proprie preoccupazioni, annunciando anche le vie legali per capire se ci siano margini di manovra. E il Comune cosa può fare?

Tiziana Beghin, assessora al Commercio, dice di aver messo mano al dossier come primo impegno: “Informalmente ci avevano già comunicato che si sarebbe arrivati a un centro commerciale generalista per quello che era lo stato dell’arte”. E poi, a domanda secca sulle possibilità di un cambio di rotta, risponde attaccando indirettamente il presidente Bucci, senza nominarlo: “Si può fare tutto per chi probabilmente è abituato a piegare le istituzioni e le norme sulla base della volontà politica. Noi siamo abituati a tutelare gli interessi dell’ente, oltre a quelli della città”.

La questione, come ha già detto ai nostri microfoni il presidente cittadino di Confcommercio, Alessandro Cavo, ruota tutto attorno al tematismo. “Nessuno oggi vorrebbe avere un secondo centro commerciale generalista senza nessuna attrazione turistica - spiega l’assessora Beghin - la presenza di un distretto tematico, come una norma, a mio modo di vedere imperfetta, prevede, avrebbe potuto attirare qualche tipo di flusso commerciale differente. Non è quello che è stato fatto dalla giunta precedente che ad agosto 2021 ha concesso l’autorizzazione per un distretto che chiama tematico ma concede un tematismo che tematismo non è”.

Beghin spiega poi che, per essere tematismo, “si dovrebbe dare ovviamente la concessione a esercizi, grandi o anche medi, che però abbiano un’offerta coerente con il luogo e l’area su cui insistono”. Che, data la zona, sarebbero dovuti essere di sport e nautica.
Il tema mare è completamente assente - conclude Beghin - parliamo di una struttura privata, la galleria commerciale è in mano a un soggetto privato che ha questo tipo di autorizzazione”.

Quindi, si può tornare indietro? L’assessora chiosa: “Sì, ma ci si assume la responsabilità”.


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