La prima manovra economica dell’era Salis accende lo scontro con i piccoli proprietari immobiliari: a poche ore dalla diffusione della notizia dell’aumento dell’aliquota IMU per le abitazioni locate a canone concordato, dallo 0,78 all’1,06 per cento, l’A.S.P.P.I. (Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari) rompe il silenzio e affida a una nota dura la propria posizione: “Un grave errore politico, un tradimento delle promesse elettorali e un colpo a chi ogni giorno sostiene l’offerta abitativa della città”.
“Apprendiamo con allarme e profonda incredulità la prima manovra fiscale varata dalla giunta Salis. Una manovra che, nei fatti, smentisce clamorosamente quanto promesso in campagna elettorale: ovvero, l’impegno a tenere conto anche delle esigenze della proprietà immobiliare”, afferma Valentina Pierobon, Presidente Provinciale di A.S.P.P.I. - Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari
E ancora: "La verità è sotto gli occhi di tutti: non appena si tratta di far quadrare i conti, la prima categoria a essere penalizzata è, come sempre, quella dei piccoli proprietari. Si è palesato ciò che, finora, era stato abilmente mascherato da una narrazione accomodante: questa scelta è un grave errore politico, e rappresenta una retorica fuorviante, che colpisce chi garantisce con responsabilità l’offerta di alloggi sul territorio”.
“Siamo allibiti, come categoria e come cittadini”, prosegue Pierobon. “La giunta di centrosinistra dimostra una totale mancanza di attenzione verso i proprietari, ignorando deliberatamente il loro ruolo nella tenuta del mercato della locazione. Le aliquote IMU, invece di essere abbassate – come sarebbe stato logico per incentivare nuovi affitti e riequilibrare la diffusione delle locazioni brevi – vengono aumentate, colpendo chi affitta a canone concordato, unico strumento ad oggi in grado di calmierare il mercato della locazione privata".
C’è poi una questione "gravissima, anche sul piano del metodo: perché incontrare prima gli inquilini dei proprietari, quando a subire l’aumento delle aliquote saremo proprio noi? Qual è il messaggio? Che chi possiede una casa non merita ascolto, deve solo pagare?”, incalza Pierobon. “È l’ennesima conferma di un approccio populista e ideologico, che trasforma la casa in un terreno di scontro politico, anziché in un ambito di confronto serio e bilanciato. Siamo stati convocati dal Vicesindaco Terrile questo venerdì per parlare di “politiche della casa”, e apprendiamo oggi dalla stampa quale sia in realtà il vero oggetto dell’incontro. Una grave mancanza di rispetto istituzionale nei confronti della nostra categoria: per questo motivo comunichiamo sin da ora che non prenderemo parte all’incontro, auspicando che anche gli altri Sindacati della proprietà decidano di seguire la nostra linea”.
“Noi non accetteremo di essere trattati come un 'bancomat' ogni volta che c’è da coprire un buco di bilancio”, conclude la Presidente. “Questo atteggiamento è offensivo, miope e pericoloso. L’Amministrazione comunale ha scelto la via più semplice, ma anche la più ingiusta: colpire chi garantisce un servizio essenziale alla collettività. Chiediamo un cambio di passo immediato. E ci rivolgiamo anche alle forze politiche di opposizione, alle Associazioni degli inquilini e all’opinione pubblica in generale. Non si tratta di una questione di difesa di interessi di parte, ma è una questione di giustizia e di equilibrio: senza i proprietari, il mercato crolla e con esso la tenuta sociale delle città. Ignorarlo è non solo irresponsabile, ma profondamente dannoso per tutti”.