Di tre progetti complessivi e collegati solo uno è stato consegnato, quasi ultimato anche delle strutture accessorie. E a quasi 7 anni di distanza la Val Polcevera aspetta ancora il Parco del ponte insieme al Cerchio Rosso, opere urbanistiche parte dello stesso maxi piano di restyling firmato dal gruppo guidato dall'archistar Stefano Boeri, che prometteva di cambiare volto a tutta l'area del sottoponte San Giorgio, la più colpita dal crollo del viadotto Morandi il 14 agosto del 2018. E oggi, sulla scia di un'inchiesta milanese che nulla ha a che fare con Genova, il timore è quello di ulteriori ritardi.
E' ancora un cantiere l'area attorno al 'Memoriale 14 agosto 2018', inaugurato lo scorso dicembre, nonostante le previsioni di partire prima dell'estate con il primo lotto del Cerchio rosso, l'anello ciclopedonale futuristico che ricucirà le due ali della vallata. Al momento il progetto langue, mentre come ogni estate si avvicina la data del ricordo.
E mentre il Memoriale stesso attende uno sprint, perché diventi sì il luogo di memoria e verità per cui è nato, ma anche di riscatto. Per farlo vivere e diventare un polo attrattivo serve una curatela. E ora che la nuova amministrazione della città si è insediata ripartiranno le interlocuzioni.
"Appena possibile incontreremo la nuova sindaca di Genova Silvia Salis - spiega la portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi, Egle Possetti - abbiamo fatto un elenco delle migliorie da apportare. La principale è l'attivazione della curatela. Al momento la struttura funziona grazie al lavoro e all'impegno di un gruppo di giovani ma serve un curatore che prenda in mano il progetto e lo gestisca, costruendo sinergie con scuole e cultura, anche con il nostro aiuto ma promuovendo iniziative. E dovrà essere affiancato a un gruppo di lavoro".
Più ampio il disegno del parco e del Cerchio rosso, progetto ambizioso che per essere ultimato avrà bisogno di tempo. Forse più lungo di quello della giustizia. Il processo genovese sulle cause del crollo prosegue, si avvicina a fine luglio e alla pausa estiva. "In corso - dice Possetti - c'è la requisitoria, siamo in una fase molto importante e speriamo i tempi siano rispettati. L'ipotesi è che si arrivi a sentenza di primo grado entro i primi mesi del 2026". Per ora si prosegue con le udienze fino a fine luglio. "La requisitoria non si concluderà probabilmente entro la pausa estiva - conclude - ma finirà poi a settembre con le richieste di condanna".






