Economia - 18 luglio 2025, 13:40

Report Confindustria: Genova cresce nei servizi, ma cala la produzione industriale

Nel primo semestre 2025 la logistica spinge, la sanità privata continua a trainare e il porto regge. Ma la manifattura rallenta, pesano i dazi USA e l’export resta appeso all’incertezza

Report Confindustria: Genova cresce nei servizi, ma cala la produzione industriale

Il primo semestre del 2025 si chiude con segnali di moderata espansione per l’economia locale, trainata dai servizi, in particolare logistica, sanità privata e terziario avanzato, mentre l’industria continua a rallentare. A scattare la fotografia è il report semestrale del Centro Studi di Confindustria Genova, pubblicato il 18 luglio.

Nel complesso, il fatturato registra un lieve incremento sul mercato interno (+0,9%), ma il vero motore della crescita sono i servizi: boom per i terminal portuali (+13,7%) e ottimi risultati anche per la sanità privata, in crescita sia per volumi che per margini. I trasporti reggono, nonostante un calo del 5% nel traffico merci portuale, dovuto soprattutto alla flessione degli oli minerali.

Al contrario, la manifattura soffre. La produzione industriale cala dell’1%, con margini in contrazione e difficoltà soprattutto sul fronte interno. Si salva la cantieristica navale, che continua a trainare con forza ordini, fatturato e occupazione. Male invece tessile, chimica e metalmeccanica, comparti colpiti da un mix di domanda debole e costi elevati.

A complicare il quadro, lo scenario internazionale. Il presidente Trump ha annunciato nuovi dazi del 30% sulle importazioni europee a partire dal 1° agosto: una mossa che rischia di colpire duramente l’export ligure, storicamente molto legato al mercato statunitense. Le aziende hanno cercato di correre ai ripari anticipando spedizioni e contratti, ma secondo Confindustria si tratta di domanda “rubata al domani”.

Le previsioni per il secondo semestre restano incerte. Le imprese stimano una crescita del fatturato del +2,3%, ma tutto dipenderà dall’andamento dei mercati globali e dalle prossime mosse di Washington. Preoccupano anche gli effetti della svalutazione del dollaro, che rende meno competitivi i prodotti italiani in America, in particolare nei settori della meccanica, del chimico-farmaceutico e dell’agroalimentare.

Nonostante tutto, il mercato del lavoro tiene: sono 40.750 le assunzioni previste nel secondo semestre, concentrate soprattutto nei servizi. Aumenta però la difficoltà di reperimento per profili tecnici e specializzati, sintomo di un disallineamento tra domanda e offerta che rischia di rallentare la ripresa.

Redazione

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