Attualità - 20 luglio 2025, 08:00

Bolzaneto accoglie ‘Chiocciolina’, la nuova cartoleria di quartiere che regala calore alla Valpolcevera

Dopo anni di esperienza a Rivarolo, Alessandro e Barbara hanno inaugurato la loro nuova attività in via Bonghi. “Questo è il nostro mondo. Siamo stati accolti con grande calore e affetto”

Non possiamo salvare il mondo con un tocco di magia, ma possiamo renderlo un posto più accogliente. Ed è esattamente quello che Alessandro Machetta e Barbara Scellato hanno deciso di fare: in via Ruggero Bonghi, a pochi passi dall’ex mercato di Bolzaneto, dove un tempo c'era il negozio di un tatuatore, hanno alzato una saracinesca per far nascere un'esplosione di colori e creatività. Il nome che hanno scelto per la loro cartoleria, inaugurata lo scorso 16 luglio, è Chiocciolina: semplice, efficace, legato alla natura e alla dolcezza che entrambi mettono nel proprio lavoro.

Questa giovane coppia ha avuto una visione audace: riportare non solo penne e quaderni, ma anche fantasia, ascolto attento e quelle piccole, preziose attenzioni che fanno la differenza in Valpolcevera, proprio dove poco tempo fa un’altra cartoleria ha dovuto arrendersi ai tempi moderni. “Avevamo già un negozio - racconta Alessandro -: la cartoleria di Rivarolo in via Vezzani, si chiamava ‘La Bottega della Fantasia’. Quel negozio però non esiste più. Durante il Covid le cartolerie non potevano restare aperte, e così purtroppo, tra spese elevate e affitti da pagare, abbiamo dovuto chiudere. Ma a noi è sempre piaciuta la cartoleria, soprattutto per il rapporto con i bambini. All'inizio eravamo io e mia mamma, poi, durante la pandemia, si è unito anche mio fratello, che aveva aperto un piccolo negozio di ferramenta e casalinghi sempre nella stessa zona. Alla fine del periodo pandemico si è liberato un locale più grande, dove prima c’era un negozio di surgelati. Abbiamo deciso di trasferirci lì, unendo le nostre attività: cartoleria, articoli regalo, ferramenta, casalinghi. Era un po’ di tutto, ma il sogno era tornare a fare la cartoleria pura”.

Insieme al titolare c’è Barbara, compagna di vita oltre che preziosa collaboratrice all’interno del negozio, che condivide con lui la passione per il mestiere: “Non è un momento facile - spiegano - però siamo appassionati. Quando abbiamo iniziato, era il 2015. È una categoria difficile da tenere in piedi: c'è tantissima concorrenza online, tante cose sono state sostituite dal digitale. Carta e penna hanno perso un po’ del loro fascino, soprattutto tra i più giovani”. Eppure, certe cose non passano mai di moda: i biglietti d’auguri, per esempio. “Pensavamo non li comprasse più nessuno, invece ne abbiamo sempre venduti tantissimi. E poi gli evidenziatori: sono sempre andati forte, anche se non devi sottolineare nulla! E poi tutte quelle cassettiere per la scrivania, penne con personaggi, oggetti personalizzati… dal 2022 avevamo già iniziato a tenerli nel negozio di mio fratello, qui abbiamo ampliato”.

Spostarsi da Rivarolo a Bolzaneto è stato un salto nel vuoto, ma lo sforzo sembra essere ripagato: “Poco prima che aprissimo ha chiuso una cartoleria storica. Ci ha messo un po’ di paura, però ci siamo detti: magari è finito un ciclo, e ne apriamo uno nuovo noi. Grazie ai nostri bambini, che sono in età scolastica, riusciamo a restare aggiornati. Ci facciamo consigliare da loro la penna che scrive meglio” affermano scherzando.

L’accoglienza del quartiere è stata ottima: “I vicini sono stati gentilissimi: durante i lavori qui nel negozio ci hanno accolti con calore. Abbiamo inaugurato mercoledì, e già dai primi giorni abbiamo avuto un bellissimo riscontro anche da parte dei clienti. Anche solo curiosi che passavano, anche senza comprare, ci hanno dato il benvenuto. Abbiamo ritrovato anche vecchi clienti di Rivarolo che passavano di qui per caso”. Quello che colpisce di più è l’atmosfera di quartiere. “Qui è come un paese - raccontano -. Si è creata subito un’amicizia con gli altri negozianti. Mentre facevamo i lavori andavamo a prenderci il caffè, passavamo tanto tempo qui. Aspettavamo anche la licenza dal Comune, che ci ha fatto un po’ penare. Ma intanto vivevamo il quartiere. I commercianti ci incoraggiavano: ‘Vedrai che arriva’. Perché più attività ci sono aperte, meglio è per tutti”. Fondamentale è stato anche il supporto di chi ha voluto sostenere la Chiocciolina fin dall’inaugurazione: “Abbiamo fatto un po’ di passaparola, e devo dire che tutti coloro che ci conoscono hanno condiviso la notizia della nostra apertura”.

Le scuole nei dintorni fanno ben sperare per il futuro: “Ci sono elementari, medie, diversi asili privati. E la cosa più bella è che vedi bambini di otto, dieci anni che girano da soli, vanno a prendersi il gelato. Conoscono i negozianti, sanno chi sono. Se succede qualcosa, sanno chi chiamare. È una realtà viva, e noi volevamo esserci". 

"Abbiamo scelto di tenere oggetti legati al mondo della cartoleria in senso stretto - spiegano - quindi tutto quello che serve per la scuola. Il magazzino ci dà una grossa mano, e i fornitori ci conoscono. In due giorni massimo abbiamo tutto. Ci hanno aiutati tanto, anche moralmente. In questi anni sono saltati anche grossi fornitori, come la cartiera Fabriano, un simbolo… ma chi è rimasto ci ha fatto sentire supportati”. Oltre agli articoli scolastici ci sono anche giocattoli, articoli regalo particolari, a volte personalizzati. “Non vogliamo avere cose che si trovano ovunque”, e ci sono riusciti: alle pareti si trovano lampade in legno realizzate a mano, calamite, borracce, portachiavi e tanti piccoli oggetti.

Il nome del negozio, spiegano Alessandro e Barbara, nasce da questi oggetti, e da una voglia di natura, lentezza. “Tutto oggi è frenetico: noi volevamo qualcosa di più calmo. Un posto dove scegli con attenzione, con una frase pensata. Negli ultimi anni è stato tutto troppo veloce”.

I bambini sono parte di questo percorso imprenditoriale, che li vede protagonisti fin da giovanissimi. “Il nostro primo figlio è praticamente nato in cartoleria - racconta Barbara -. Avevo il marsupio mentre servivo i clienti. La seconda è nata in pieno periodo del crollo del ponte Morandi. Dovevano buttarlo giù e io dovevo attraversare la città per andare a partorire… è stato tosto. In tanti ci dicono che siamo giovani, ma rispetto a quando abbiamo iniziato sembra passata una vita. Però è anche vero che, tra i nostri amici, quasi nessuno ha fatto la stessa scelta. Gli amici ce li siamo fatti tra negozianti, e spesso sono più grandi di noi”.

I costi non sono indifferenti, il rischio è alto, “ma quando vedi il calore delle persone, capisci che forse ce n’era bisogno. Anche le persone anziane si sentono più tranquille. Una signora, il cui marito è andato in pensione, ci ha mandato un pensiero via WhatsApp. Ce lo ha fatto stampare a colori. Era così contenta… perché quel foglio rappresentava la fatica di una vita. Entrare in contatto con la gente così, è la parte più bella”.

E sul futuro? “Per ora speriamo che continui così. È luglio, la gente va al mare. Eppure sono venuti a cercarci apposta. Questo ci ha commossi. Il primo negozio, quello del 2015, lo avevamo aperto ad agosto. Anche lì, dopo che aveva chiuso un’altra attività simile. Ma l’affetto che abbiamo sentito in questi giorni… sembra che ti vogliano bene a prescindere”. Forse, a Bolzaneto, c’era bisogno proprio di questo. Di una buona notizia.
 

Chiara Orsetti

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