Politica - 23 luglio 2025, 10:36

Rimozione delle fermate Novi e Alessandria nella tratta ferroviaria Genova - Milano, sit-in davanti alla Regione del Movimento 5 Stelle

Una delegazione pentastellata si trova davanti alla sede del Consiglio regionale per chiedere di essere audita per portare all’attenzione dell’esecutivo le istanze dei pendolari

Come anticipato lo scorso venerdì, quando una delegazione di esponenti del Movimento 5 Stelle ha affrontato il viaggio da Genova a Milano per raccogliere le istanze dei pendolari, preoccupati per i lavori in corso sul ponte di Bressana, questa mattina è in corso un sit-in davanti alla sede del Consiglio Regionale. Scopo della manifestazione è chiedere un passo indietro alla Regione sulla rimozione delle fermate Novi Ligure e Alessandria nella tratta Genova-Milano. Una delegazione pentastellata chiederà inoltre di essere audita per portare all’attenzione dell’esecutivo le istanze dei pendolari.

Al presidio partecipano il capogruppo M5S Liguria Stefano Giordano, il consigliere regionale del M5S Piemonte Pasquale Coluccio, i consiglieri M5S del Comune di Alessandria e Genova, e l’Associazione Pendolari Novi Ligure.

Come M5S Liguria, abbiamo depositato un ordine del giorno collegato alla variazione di bilancio per impegnare il presidente e la Giunta regionale ad attivare con urgenza un tavolo tecnico con Regione Piemonte, Regione Lombardia, RFI, Trenitalia, Trenord e le rappresentanze dei comitati pendolari finalizzato a introdurre, per tutta la durata della chiusura del ponte di Bressana (21 luglio – 29 agosto 2025), le fermate straordinarie a Novi Ligure e Alessandria sui treni regionali veloci Liguria–Milano deviati via Mortara, ovvero, qualora ciò non fosse interamente praticabile, su almeno una coppia di treni per fascia (mattina/pomeriggio) nelle giornate feriali”, spiega Giordano.

Da mesi attendiamo interventi concreti per limitare i disagi legati alla chiusura del ponte che sta mettendo in ginocchio l’utenza già penalizzata da ritardi e cancellazioni e da un traffico ferroviario al collasso. Il Governo continua a ignorare le difficoltà reali dei territori, preferendo accordi milionari su opere inutili come il Ponte sullo Stretto mentre le esigenze di chi viaggia rimangono inascoltate”, chiosano Giordano e Coluccio.

Con i colleghi delle regioni e province interferite dalla chisura, avevamo ripetutamente messo in guardia gli esecutivi sugli inevitabili disagi legati a un sistema di mezzi sostitutivi. Avevamo ragione noi: ieri è bastato un incidente a 30 km da Voghera per far saltare tutto l’impianto, mandando a carte quarantotto le coincidenze e trasformare così il tragitto Genova-Milano e ritorno in un’odissea assurda di 12 ore. Non ce ne vogliano gli assessori competenti ma anche un bambino avrebbe capito che la soluzione treno+bus+incognita autostradale avrebbe trasformato il viaggio in un girone infernale”, conclude Giordano.

Redazione


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