Amiu prende posizione dopo le polemiche sulla Tari e difende il lavoro svolto nella redazione del Piano Economico Finanziario, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 26 maggio 2025.
In una nota congiunta, il presidente Giovanni Battista Raggi e il direttore generale Roberto Spera sottolineano come il documento sia “frutto di un approfondito lavoro tecnico, iniziato nell’ottobre 2024 e sviluppato in costante interlocuzione con l’Amministrazione comunale dell’epoca, compreso l’Assessore al Bilancio e Vicesindaco facente funzione, e con gli uffici competenti”.
La municipalizzata ribadisce che il piano e le sue previsioni — che indicano un aumento dei costi e dei ricavi per il 2026 rispetto al documento programmatico precedente — erano “fatti noti e condivisi con tutti i soggetti coinvolti, come necessario”, difendendo così la professionalità dei propri dipendenti e dirigenti dalle critiche sollevate nei giorni scorsi.
Sul fronte politico, il vicesindaco Alessandro Terrile aveva rassicurato a proposito di un aumento della tassa.
Interrogato nel corso del Consiglio comunale di martedì scorso, Terrile aveva risposto all’interrogazione di Filippo Bruzzone (Lista civica Silvia Salis Sindaca) spiegando come nei documenti non fosse previsto alcun aumento della Tari: “È vero che i costi di smaltimento, secondo la relazione previsionale di Amiu, sono in crescita per via dell’andamento degli ultimi due anni, ma l’amministrazione lavorerà con l’azienda, i sindacati e tutti gli attori del settore per evitare che questi rincari si traducano in un aumento della tariffa a carico degli utenti”.
Terrile ha ricordato come l’aumento dei costi derivi in gran parte dal mancato completamento degli impianti previsti dal piano industriale Amiu del 2018, come il biodigestore e l’impianto Mtb, quest’ultimo attualmente in ritardo e con i lavori sospesi: “Una criticità da affrontare, ma che non giustifica allarmismi: la Tari non aumenterà, il Comune lavorerà con l’azienda, i sindacati e tutti gli altri stakeholder del ciclo dei rifiuti per evitare che l’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti si abbatta sugli utenti”.






