Il settimo anniversario del crollo del Ponte Morandi si avvicina e l’attesa del 14 agosto è scandita dalla chiara richiesta del Comitato per il Ricordo delle Vittime: il Memoriale non può e non deve essere abbandonato a sé stesso. E non lo sarà.
Emerge chiaramente dalle parole che la sindaca Silvia Salis affida ai social: non solo un’apertura al mondo della scuola e dell’Università, ma anche i lavori per un sottopasso pedonale che colleghi il Memoriale al quartiere di Certosa. L’obiettivo è renderlo parte integrante del quartiere.
“Vogliamo che il Memoriale delle vittime del Ponte Morandi sia un luogo vissuto e partecipato, non soltanto un simbolo - queste le parole della sindaca - insieme al Comitato per il Ricordo delle Vittime abbiamo tracciato un impegno preciso: rendere finalmente accessibile, formativo e connesso uno spazio che per troppo tempo è rimasto isolato. Il nostro obiettivo è chiaro”.

Dal prossimo autunno, quindi, “ogni studente genovese, di ogni età e ciclo scolastico, potrà visitare il Memoriale e attraversare un percorso che parli di memoria, ma anche di futuro” con “un programma di visite stabile, in collaborazione con l’Università e le scuole, per trasformare questo luogo in un presidio civico, educativo e culturale”.
A questo si aggiunge un collegamento diretto con il quartiere: “Abbiamo previsto la realizzazione di un sottopasso pedonale tra l’area del Parco del Ponte e Certosa, un collegamento che restituirà dignità a uno spazio urbano rimasto finora troppo marginale e che contribuirà a costruire un nuovo equilibrio tra quartiere, parco, memoria”. L’inizio dei lavori è previsto per gennaio.
“Abbiamo fissato tempi, responsabilità, obiettivi - conclude la sindaca - è questo, oggi, il modo di onorare la memoria: portarla fuori dalla retorica e farne una responsabilità collettiva. Non si tratta solo di un atto dovuto, ma di un impegno verso le famiglie, verso le giovani generazioni, verso una Genova che non dimentica, che sceglie di imparare, di migliorare e crescere”.






