“Le dimissioni del sindaco di Taranto rappresentano un serio problema politico e, soprattutto, un grave elemento di instabilità sull’avanzamento delle decisioni sul tema dell’ex Ilva”. Così la sindaca Silvia Salis, durante l’ordierna seduta del consiglio Comunale, intervenuta in seguito alla richiesta di chiarimenti da parte della consigliera Alessandra Bianchi (FDI).
“Ieri mattina ho avuto una chiamata con il Ministro Urso, e ho confermato la nostra disponibilità a collaborare e il Ministero si era detto pronto a mandare una delegazione a Genova tra la fine di agosto e settembre. Poi, però, in serata è successo quanto sappiamo. Credo sia molto grave e poco responsabile esprimersi pubblicamente senza avere prima tutti gli elementi a disposizione. Non sappiamo ancora, per esempio, che tipo di investimento sarà richiesto, né quanti e quali saranno gli attori coinvolti. In questo momento, prendere una posizione rigida, o spingersi su una linea di chiusura, rischia solo di creare ulteriori difficoltà.
Serve maggiore prudenza. Sarebbe opportuno attendere di capire meglio l’evolversi della situazione: le dimissioni potrebbero anche rientrare, e ci potrebbe essere una finestra di tempo utile per riorganizzare la leadership e riconsiderare il quadro complessivo. Per questo ritengo importante mantenere cautela. Serve un piano di investimenti chiaro, ma soprattutto un percorso di condivisione con la città, e il Ministero, che su questo si è detto disponibile. Sto cercando di portare avanti un approccio responsabile, che tenga conto della delicatezza del momento. Purtroppo, i rapporti con il Ministero, e la situazione legata al Tar, non fanno che peggiorare un quadro già fragile, rendendolo ancora più instabile.
Sono questi i motivi per cui, a mio avviso, non solo è prematuro prendere una decisione definitiva, ma è necessario approfondire tutti gli sviluppi di un percorso industriale che, ad oggi, è tutt’altro che definito”.
L’accusa di Bianchi, che ha condiviso anche una nota firmata anche da Ilaria Cavo, capogruppo Noi Moderati Orgoglio Genova, Paola Bordilli, capogruppo e Alessio Bevilacqua consigliere Lega, Mario Mascia, capogruppo FI, Pietro Piciocchi, capogruppo VG, Sergio Gambino, capogruppo Gruppo Misto, era chiara: “Non possiamo non trattare e rinviare il tema per quello che è accaduto a Taranto, come ci siamo sentiti dire. Anzi, proprio per questo dovremmo parlarne con urgenza per dare una prospettiva chiara allo stabilimento che garantisca sostenibilità economica ambientale e sociale”.






