Un'iniezione di liquidità per tenere a galla Amt fino a dicembre. È questa la priorità emersa nel corso dell’incontro tra l’azienda dei trasporti pubblici e i sindacati Cisl, Cgil, Uil e Faisa, durante il quale la direttrice generale Ilaria Gavuglio, ex presidente, ha presentato una nuova bozza del piano di salvataggio. Un documento che ricalca quello di aprile e che, ancora una volta, lega la sopravvivenza dell’azienda all’arrivo di fondi esterni.
Nel dettaglio, la salvezza di Amt passa da un anticipo di 4 milioni da parte della Regione Liguria sul contratto nazionale: senza questo contributo, ha avvertito Gavuglio, l’azienda non sarà in grado di pagare gli stipendi di agosto. “Siamo concentrati sull’assicurare liquidità per le scadenze di agosto - spiega il vicesindaco Alessandro Terrile - quindi stipendi, pagamento dei fornitori, tasse. Senza questi primi milioni e senza le risorse stanziate dal Governo, l’azienda resterà in bilico sul filo del rasoio. La situazione non è risolta del tutto, la realtà dei fatti è che occorre subito questa prima tranche”.
Finora nelle casse dell’azienda sono arrivati solo gli 8 milioni anticipati dalla Città Metropolitana. Gli altri fondi, pur già stanziati sulla carta, restano virtuali. In particolare, si attende l’arrivo dell’anticipo di 19,7 milioni dal fondo nazionale per il Trasporto pubblico locale (relativo ai mesi di ottobre, novembre e dicembre), che dovranno poi essere girati alla Città Metropolitana per il contratto di servizio. A questi si aggiungono 12 milioni provenienti da un bando del Ministero dell’Ambiente per la sostenibilità, e altri 6 milioni come anticipo per gli investimenti al 100%.
Ma l’incertezza resta. “Prendiamo atto della situazione, che è ancora difficile – commenta Antonio Vella di Cisl -. Ci preoccupa settembre, quando inizieranno le scuole e avremo bisogno di più mezzi”.






