Politica - 31 luglio 2025, 15:11

Nasce l’Osservatorio Ambiente e Salute del Comune di Genova: “Trasparenza, dati condivisi e attenzione al benessere delle persone”

Le assessore Pericu e Lodi: “Non solo dati, ma soluzioni concrete per contrastare inquinamento e diseguaglianze. Sarà uno strumento permanente e partecipato per migliorare la qualità della vita dei cittadini”

Nasce l’Osservatorio Ambiente e Salute del Comune di Genova: “Trasparenza, dati condivisi e attenzione al benessere delle persone”

Ambiente e salute non sono più due settori separati, ma due facce della stessa medaglia. 

È da questa convinzione che nasce l’Osservatorio Ambiente e Salute del Comune di Genova, fortemente voluto dalle assessore all’Ambiente Silvia Pericu e al Welfare e Servizi Sociali Cristina Lodi, approvato ieri con una delibera di giunta.

Il nuovo organismo dovrà coordinare dati e azioni per comprendere, prevenire e affrontare i rischi ambientali che impattano sulla salute dei cittadini. “È stato istituito l’Osservatorio Ambiente e Salute, che è una struttura con cui vogliamo attuare la collaborazione con diversi enti del territorio – ha dichiarato Pericu –. L’obiettivo è mettere in campo politiche attive per contrastare inquinamento, polveri e tutto ciò che può essere dannoso per le persone. Abbiamo già riunito in via preliminare tutti gli enti interessati, per condividere problemi, dati e possibili azioni operative”.

L’Osservatorio, spiegano le due assessore, sarà uno strumento permanente, trasparente e operativo, in grado di elaborare relazioni tematiche sullo stato ambientale, proporre interventi, coordinare i dati disponibili tra gli enti e comunicare con la cittadinanza. “Ambiente e salute sono due facce della stessa responsabilità istituzionale – ha affermato ancora Pericu – ed è su questa visione che vogliamo costruire il futuro della nostra città”.

Accanto alla lettura dei dati, ci sarà anche un forte coinvolgimento dei territori e dei soggetti interessati. Come ha sottolineato Lodi, “lo abbiamo reso uno strumento sistematico e dinamico, che coinvolgerà di volta in volta esperti, comitati, associazioni, enti di ricerca. Non è un organo deliberativo, ma potrà proporre azioni concrete e relazionare alla giunta, offrendo un supporto utile alla decisione politica”.

Uno dei primi casi di studio sarà il tema delle barriere antirumore sulle tratte autostradali, per esempio a San Teodoro, dove i residenti lamentano da anni l’assenza di protezioni. “Abbiamo già scritto all’Assessorato all’Ambiente per richiedere uno studio epidemiologico – ha spiegato Lodi – e stimato un finanziamento ipotetico di 150.000 euro. Vogliamo capire le conseguenze dell’esposizione al rumore dal 2019 ad oggi. Non abbiamo responsabilità diretta, ma dobbiamo occuparci della salute dei cittadini”.

L’Osservatorio, che ha come intento anche quello di creare un modello replicabile, si occuperà anche di monitorare situazioni di disagio ambientale legate ai cantieri, come a Certosa, dove già è stato attivato un progetto di contrasto al caldo grazie al lavoro congiunto di associazioni, municipi e comitati. “Partiremo da settembre con un calendario strutturato di incontri e sopralluoghi nei quartieri – ha aggiunto Lodi – perché vogliamo assumere la responsabilità del governo dei processi, affrontando un problema alla volta con metodo e partecipazione”.

L’Osservatorio sarà composto da rappresentanti delle principali direzioni comunali (Ambiente, Welfare, Mobilità, Territorio), dalla Città Metropolitana, da ASL3, ARPAL, Alisa, Policlinico San Martino, oltre a un segretario verbalizzante. A seconda dei temi, potranno essere invitati esperti qualificati, ordini professionali, comitati e università.

Come ha osservato ancora Pericu, “già solo il fatto di far incontrare gli attori ha generato effetti positivi. La rete dei cittadini di San Teodoro ha appreso dalla Capitaneria di Porto le modalità di rilevamento dei fumi delle navi, avviando una comunicazione efficace tramite i social. È un piccolo esempio del potenziale di questo approccio”.

Lodi ha infine ricordato che “il potere di incidere nasce anche dall’intermediazione con gli enti. Recuperare reti già esistenti, coinvolgere i medici di base, rendere sistematico ciò che era lasciato al caso: sono tutte azioni che ci permetteranno di essere incisivi e tempestivi”.


 

Isabella Rizzitano


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